La chiusura dell’Emodinamica del San Martino segna quasi la resa della sanità oristanese. E scatena aspre polemiche con il presidente dell’ordine dei medici Antonio Sulis che attacca: "È una situazione inammissibile, chiediamo un intervento urgente del presidente della Regione".

Da tempo l'ordine, insieme ai sindacati, aveva sottolineato i problemi del San Martino e della sanità in generale e adesso si è arrivati alla decisione estrema ma obbligata da parte del direttore di Cardiologia di interrompere le attività d Emodinamica dal 22 luglio all’11 agosto a causa della carenza di medici.

"Non è accettabile in un presidio di capoluogo di provincia che abbraccia un territorio di circa 180mila abitanti, che sarebbe dovuto essere un Dea cioè un dipartimento di emergenza e accettazione di primo livello con tutte le specialità", aggiunge Sulis che insiste sulla necessità di una programmazione adeguata. "È necessario un intervento che riporti personale e operatività e dia al cittadino la sicurezza dell’assistenza – osserva Sulis – Ci sono grosse difficoltà anche in Medicina che ha ceduto personale al Mastino di Bosa".

E intanto Annalisa Mele, consigliere comunale della Lega, ha presentato insieme ai suoi colleghi di partito una mozione per fare luce sui problemi di fornitura dei presidi ai pazienti seguiti con l’assistenza domiciliare integrata, in particolare i malati di Sclerosi multipla.
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