Con documenti falsi e utilizzando l’identità di altre persone erano riusciti a truffare diverse concessionarie di auto e alcune società finanziarie.

Ma il piano era stato bloccato dai carabinieri e tre napoletani e una donna pugliese erano finiti nei guai per truffa, sostituzione di persona, falsità in atti pubblici, falsità di documenti di identificazione e contraffazione. Oggi la vicenda si è conclusa davanti al Tribunale di Oristano: Rosetta Penza, 52 anni di Foggia, è stata condannata a 4 anni; Remo Di Paolo, 51 anni di Napoli, è stato condannato a due anni (entrambi difesi dall’avvocato Manuela Cau); Vincenzo Salino, 48 anni di Napoli (difeso Da Piero Aroni) è stato assolto per non aver commesso il fatto; Francesco Incoronato, 36 anni di Napoli (assistito dall’avvocato Rossella Oppo) assolto per un difetto di querela.

Con questa sentenza si chiude in primo grado una vicenda iniziata a maggio 2011 quando i 4 erano riusciti a truffare diverse concessionarie di auto tra cui la Citroen Fasauto, la Fiat William e la Volskswagen (complessivamente 120mila euro). Acquistavano, firmando contratti di acquisto con la finanziaria, utilitarie pronta consegna del valore tra 13 e i 15mila euro. Poi le auto venivano rivendute nel Napoletano ma il conto non veniva saldato da nessuno.
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