Con la posa dell’ultimo mattoncino rosso sull’installazione si è chiusa “Sulla stessa lunghezza d’onda”, l’iniziativa organizzata dal liceo artistico di Oristano per lanciare un messaggio di pace e accoglienza. Un invito alla solidarietà che passa dall’arte e dalla creatività delle centinaia di studenti di tutte le scuole cittadine che hanno partecipato all’evento diventato subito una festa.

La giornata è stata il momento conclusivo di un progetto iniziato nei mesi scorsi con il primo premio al concorso “Graziano Deiana” di Mamoiada con cui la scuola ha ottenuto un contributo per realizzare un’altra opera.

E così una quarantina di ragazzi hanno lavorato costantemente, seguiti dai loro docenti (Emanuela Deidda, Katia Volpe, Sara Meli, Gianni Delogu, Antonio Tore, Caterina Lubinu, Sabrina Sinis), per regalare alla città l’installazione che ha preso forma in una delle aiuole del piazzale del Tribunale.

Un’opera costituita da tanti blocchi di legno colorato che formano l’occhio di un Gigante di Mont’e Prama, simbolo dell’identità, mentre i colori sono le diverse sfaccettature del mondo. Per tutta la mattina gli studenti hanno sistemato i blocchetti colorati, altri hanno realizzato disegni e altri ancora hanno completato i murales sui muretti della scalinata a pochi passi dal liceo classico.

"Il disegno rappresenta il mare che trasporta tanti mattoncini di colori diversi che simboleggiano le persone delle varie parti del mondo", è stato ricordato.

A fare da colonna sonora al lavoro dei ragazzi ci hanno pensato il gruppo Mamadou & Guney Africa con lo spettacolo “Hommage aux Migrants” e poi gli strumenti “sulla stessa lunghezza d’onda” realizzati durante il progetto.
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