Più di 430 chilogrammi di marijuana, per un valore di oltre 1 milione di euro, sono l’ingente quantitativo di droga recuperata dai carabinieri della Compagnia di Oristano al termine dell’operazione Grighine, che ha permesso di sgominare una banda di trafficanti tra l’Oristanese e il Nuorese.

Le ultime perquisizioni, avvenute nella tarda serata di martedì, sono state determinanti per il recupero dello stupefacente.

Le intercettazioni e le indagini avevano confermato la presenza della marijuana, ma i militari non avevano ancora individuato il luogo dove era custodita la droga.

Grazie al fiuto dei cani antidroga dei Cacciatori di Sardegna i carabinieri, coordinati dal capitano Francesco Giola, sono poi piombati a casa di una delle persone coinvolte, Stefano Caboni, residente a Villaurbana, e hanno recuperato il tesoro.

La droga era confezionata in sacchetti sotto vuoto da 1 e 2 chili e conservata il frigorifero.

Poi i blitz a casa degli altri indagati.

Un altro chilogrammo e mezzo, insieme a dei bilancini, è stato recuperato a casa di Stefano Atzori, sempre a Villaurbana.

Una perquisizione, infine, nell’ abitazione di Nicola Russu, lo studente di Siamanna che studia ad Oristano,ha permesso di sequestrare altri grammi di marijuana e la somma di 3.620 euro.

Lo stupefacente è stato sequestrato e verrà ora sottoposto alle analisi di laboratorio.

Intanto, dopo la sospensione, già in atto da ieri, l’Arma ha notificato anche il provvedimento di espulsione nei confronti di Marco Saba, l’appuntato dei carabinieri che prestava servizio nella stazione di Tonara.

Lui, insieme ad Andrea Cuscusa, era a capo dell’organizzazione criminale messa ko dall’indagine coordinata dal pm Silvia Mascia della procura della Repubblica di Oristano.

Oggi nel carcere di Massama e di Nuoro si sono tenuti gli interrogatori di garanzia dei 13 arrestati, davanti al gip Marie Cecilie Pinello.
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