Bosa, l'ambulante senegalese picchiata da sei balordi "per due euro"
Lei chiedeva quattro euro per alcuni palloncini, i ragazzi ubriachi ne volevano pagare due. Di qui il pestaggio davanti al figlio minore, con tanto di insulti razzistiColpita ed offesa davanti al figlio minore per aver chiesto 4 euro per la vendita di alcuni palloncini che un gruppo di ragazzi ubriachi pretendeva di pagare due euro. Per questo Amina è finita in ospedale, trasportata da un'ambulanza mentre la quinta edizione del Bosa Beer Fest proseguiva come se nulla fosse. E per questo pare ci siano già alcuni denunciati.
Uno spintone ad una donna di colore, davanti a suo figlio di 14 anni nella notte dopo il 25 aprile, in via Lungo Temo. E qualche testimone assicura che, caduta, l'abbiano colpita offendendola per il colore della sua pelle. E il figlio assisteva alle botte contro la madre, incapace di difenderla davanti a sei scalmanati troppo ubriachi.
IL SINDACO - Ieri mattina Luigi Mastino, insieme con la comandante dei vigili urbani e quello dei barracelli, è andato a trovare la donna in ospedale: "Mi ha raccontato ciò che è accaduto - dice il primo cittadino - l'hanno percossa davanti al figlio minore per due euro di differenza fra ciò che lei aveva chiesto e ciò che quelli pretendevano di pagare. Viviamo tempi difficili, dove anche chi governa dovrebbe essere consapevole che le parole possono essere pietre e che, una volta lanciate, possono produrre effetti disastrosi".
E la donna ferita ha parole di speranza verso il sindaco che le ha offerto un mazzo di fiori a nome della città: "Mi ha detto che dev'essere grata ai bosani che l'hanno soccorsa e si sono premurati che le accadesse nulla di più grave, consolando il suo figlio. Questa violenza non appartiene alla nostra città e mi auguro che i carabinieri possano accertare al più presto quanto accaduto e le responsabilità di chi ha compiuto questo gesto vergognoso, estraneo allo spirito di una festa che è incontro e socializzazione".
L'INDAGINE - Intanto i carabinieri della Compagnia di Macomer, agli ordini del capitano Giuseppe Pischedda, intensificano gli accertamenti sull'accaduto. Sembra che alcune denunce a piede libero per violenza e percosse siano già state trasmesse alla Procura di Oristano.