Paolo Palumbo non molla: "Sono in riserva come un’auto, ma la voglia di guarire e l’affetto di tante persone sono la mia benzina".

Il ventunenne malato di Sla da undici giorni fa lo sciopero della fame per sollecitare un intervento del governo italiano che gli consenta di entrare in uno dei programmi di cure sperimentali. "Per ora sono arrivate solo parole e io ho bisogno di risposte concrete" scrive Paolo sul suo profilo Facebook chiedendo agli amici di invadere i social con la parola Sla.

E anche l’ordine dei medici di Oristano con il presidente Antonio Sulis scrive al ministro della Salute Giulia Grillo per chiedere "di uniformare la linea di informazione da produrre innanzitutto a Paolo e poi a tutti coloro che si occupano di questo importante iter. Noi manterremo un costante contatto col ministero".

Non mancano intanto le polemiche sulla terapia dopo che qualche esponente politico ne ha messo in dubbio l’efficacia. "Non capisco come certi politici possano sostituirsi a scienziati di fama mondiale, denigrando una terapia che è passata dalla fase 2 alla fase 3 di sperimentazione, ottenendo tutte le autorizzazioni in America – sostiene il padre Marco Palumbo - Un protocollo sperimentale passa al livello 3 solo se i risultati sono eclatanti, se più del 50 per cento dei pazienti ha avuto benefici. Nel 2014 Brainstorm non è stata portata in Italia per ragioni economiche, ma 6000 vite non possono essere messe allo stesso livello del denaro. Mi auguro che si dia precedenza alla dignità. Non farlo sarebbe un crimine contro l'umanità".
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