È una corsa contro il tempo e contro il silenzio delle istituzioni.

Dopo nove giorni di sciopero della fame, Paolo Palumbo continua a chiedere aiuto per poter accedere alla terapia sperimentale in Israele.

Da giorni, lo chef oristanese, 21 anni, malato di Sla, chiede di essere inserito nel programma di cura Brainstorm, alla fase 3 della sperimentazione negli Stati Uniti e in Israele, dicendosi disposto a volare a Gerusalemme per provare una cura che sembra dare buoni risultati.

"Conosciamo bene il caso di Paolo Palumbo", dicono membri dello staff del ministro della Salute Giulia Grillo, "stiamo seguendo da vicino la vicenda, ma è una questione molto delicata e bisogna essere cauti".

Il Ministero aspetta una risposta dall'Agenzia italiana del farmaco.

"Noi ringraziamo tutti per la vicinanza - ha affermato Rosario, il fratello di Paolo - ma servono risposte concrete perché Paolo non ha tempo. Il Ministero ci ha fatto sapere di aver sottoposto la questione ad Aifa, ma questo significa avviare un iter che durerà a lungo e noi non possiamo permetterci di aspettare ancora".

"Basterebbe una telefonata del nostro governo al Centro di Israele i soldi non sono un problema, si possono recuperare. Chiedo alle istituzioni di non lasciarci soli in questa battaglia", ha aggiunto.

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