Proteste e malumori a Ghilarza per la mancata riattivazione, dopo le vacanze di Natale, del corso serale alle professionali diretto a dare l'idoneità alla classe successiva. Era diviso in primo e secondo biennio e vede iscritte una cinquantina di persone del territorio. Avevano tante aspettative che però sono andate deluse.

Il corso ha preso avvio il 3 dicembre e si è interrotto per le vacanze di Natale: sarebbe dovuto riprendere il 14 gennaio, ma ad oggi tutto tace. In realtà le risorse per proseguire ci sarebbero, ma alla scuola, il Mariano IV di Oristano, manca una comunicazione ufficiale, fondamentale per riprendere le lezioni.

I CORSISTI - "Era una bella iniziativa, anche se fatta in ritardo. Vogliamo delle risposte: questo era un corso utile. Siamo delusi e dispiaciuti. I politici prima delle elezioni pensano al voto, poi ci abbandonano come sempre", dice Pier Carlo Fadda, trentatreenne di Ghilarza.

"Mi piaceva molto riprendere gli studi e ora invece è tutto bloccato - afferma Giorgia Sanna di Ghilarza -. È un corso molto interessante, i professori sono molto bravi ma abbiamo avuto modo di frequentare solo il mese di dicembre". Mauro Pala, 45 anni di Abbasanta, spiega: "È un'occasione che si sta andando a perdere, per il territorio e per le persone che ci tenevano. Diamo sempre per scontato che sia la politica a non adoperarsi, ma in questo caso tutto è bloccato in un ufficio e non si capisce il perché. Per me fare questo corso significava avere una preparazione in più per il mio lavoro. Sarebbe una soddisfazione. Ora la scuola la si affronta con la consapevolezza di andare ad imparare".

LA DIRIGENTE - "A dicembre è partito un corso finalizzato a sostenere l'esame di idoneità all'anno successivo, suddiviso in primo e in secondo biennio. Era stato finanziato dalla Regione a noi e ad altri cinque istituti attraverso la legge 40. I soldi ricevuti erano la prima trance di un finanziamento diretto a garantire un corso più completo - spiega la preside Donatella Arzedi -. Tempo fa, in via informale, abbiamo saputo che la Regione aveva destinato ulteriori risorse per proseguire il corso. A metà gennaio il Consiglio d'istituto ha sollecitato informazioni sull'erogazione dei fondi. Possiamo infatti far partire il corso solo in possesso di una nota della Regione in cui si attesta l'approvazione del finanziamento e delle finalità a cui deve essere indirizzato".

La dirigente chiarisce ancora: "A metà gennaio ho contattato la dirigenza che mi ha confermato che in bilancio era stato approvato il finanziamento, ma non si era proceduto con l'erogazione. A febbraio ho avuto altri contatti telefonici con la Regione e mi è stato ribadito che i fondi, 350mila euro complessivi per i sei istituti, erano stati previsti e che c'era solo un passaggio tecnico da fare. Ad oggi però non abbiamo avuto nessuna comunicazione formale dalla Regione, cosa che è invece necessaria per procedere. Mi dispiace moltissimo per le persone che hanno deciso di rimettersi in gioco. Erano entusiaste. Questa situazione mi mette in forte imbarazzo, ma non c'è nulla che possiamo fare se non mettere a disposizione le strutture e i docenti, ma per farlo serve una nota della Regione. Questa situazione crea grandissima frustrazione anche nei docenti. Quello di dicembre è stato un mese significativo. Per un adulto non è semplice rimettersi in gioco con gli studi".

Sul problema del mancato riavvio del corso interviene anche Serafino Corrias, candidato alle regionali con Fortza Paris: "Alla scuola non sono mai state accreditate le risorse di 66mila euro stanziate dalla Regione e propagandate prima del voto dal centrosinistra per pagare i professori. Una vera beffa se si pensa che i 50 studenti sono a casa senza che nessuno li abbia mai informati bene del perché. Ognuno di noi si deve impegnare per capire se possiamo fare qualcosa per sbloccare la situazione e occorre farlo in fretta".
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