Sono in costante aumento i casi di minori vittime di reati su web.

Per sensibilizzare gli studenti ai rischi della rete la polizia promuove anche quest'anno l'iniziativa "una vita da social".

Il camper della polizia postale, dove verrà allestita un'aula multimediale, farà tappa domani a Oristano, in piazza Mariano.

Gli agenti incontreranno studenti e insegnanti e chiariranno dubbi e curiosità sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma chiaro, adatto a tutte le fasce di età.

"L'uso dei social network, strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager- spiega il dirigente regionale della polizia postale della Sardegna - ha determinato una crescita esponenziale dei minori vittime di reati contro la persona che negli anni è raddoppiato: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 208 casi trattati nel 2018. Ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare che il web sia un po' 'una terra di nessuno', dove si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze".

"Tra i giovani, poi, è ormai acclarata la selfie-mania - aggiunge Greco - è questa una delle evidenze di una ricerca condotta da Skuola.net, Università di Roma 'Sapienza' e Università Cattolica di Milano per conto della Polizia di Stato - attraverso le interviste di 6.671 giovani tra gli 11 e i 25 anni. Il selfie è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà del campione ne scatta almeno 4 prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno settimanale in 9 casi su 10. Il web è letteralmente inondato di immagini che li ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi frequentati, con tutti i rischi del caso. L'attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo".
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