I cormorani hanno nuovamente invaso come non mai lo stagno di Cabras.

Un vero e proprio allarme per i pescatori che lavorano nella laguna di Mar'e Pontis, in tutto 150. La paura, infatti, è quella di buttare al vento tutto il lavoro messo in campo negli anni scorsi. Il 31 gennaio è scaduto il "Piano triennale di contenimento dei danni provocati dai cormorani", promosso nel 2016 dall'assessorato regionale all'Ambiente. Un intervento che per tre anni ha consentito un abbattimento controllato dei cormorani da parte degli operatori.

Il piano aveva lo scopo di svolgere un'azione deterrente. Dal 2016 al 2019 i pescatori, tutti i giorni tranne il giovedì e la domenica, dalle 7 alle 10 e dalle 14 alle 17,30, hanno cercato di mandare via i cormorani riuscendo a ridurre, anche se di poco, il numero dei volatili.

"Ora però ci troviamo punto e a capo, visto che non possiamo più sparare - spiega Giuliano Cossu, presidente del Consorzio Mar'e Pontis che gestisce lo stagno -. Rischiamo di compromettere tutto il lavoro svolto sino ad oggi. Chiediamo quindi di poter sparare ancora. Oppure che gli addetti ai lavori trovino immediatamente un'altra soluzione per evitare che la nostra produzione vada a finire in bocca agli uccelli".
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