L'interrogatorio di garanzia in tempo di Coronavirus? A distanza, in videochiamata.

Succede nella sede della Compagnia dei carabinieri di Jerzu, dove i militari hanno approntato un dispositivo che ha permesso di effettuare una "conference call" alla quale hanno partecipato, ciascuno dal proprio domicilio o ufficio, il Giudice per le indagini preliminari, il Procuratore capo di Lanusei e un legale del Foro di Lanusei. L'indagato, accolto presso la Compagnia carabinieri con tutte le cautele del caso (soprattutto la distanza di sicurezza di almeno un metro), ha potuto beneficiare di un computer con collegamento webcam ed è quindi riuscito a vedere contestualmente sia il Gip interrogante sia il suo legale di fiducia.

Attraverso queste modalità, il passaggio dell'iter giudiziario si è svolto secondo i dettami e le garanzie previste al codice di procedura penale riuscendo allo stesso tempo ad evitare il più possibile gli spostamenti e i contatti, in ossequio alle disposizioni anti-Covid.
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