Chissà se Grazianeddu, latitante dal 2 luglio, crede al destino. Quel destino che oggi, giorno di San Graziano di Tours, giorno del suo onomastico, ha scelto per l'ultimo saluto la sorella Antonia, 75 anni, uccisa ieri dal Covid-19. Era la sorella a cui Graziano Mesina era più legato. Quella che lo ha sempre accolto in casa. Oggi a Orgosolo ci sarà una messa in suo ricordo, non il funerale. Mesina non ci sarà, è latitante. Secondo lutto in pochi giorni per l'ex Primula Rossa di Orgosolo. Lunedì in paese si è spenta la sorella maggiore, tzia Rosa Mesina, 94 anni. Anche lei uccisa dal Covid-19. E ora Grazianeddu è un po' più solo anche nella sua latitanza, che forse il Covid sta rendendo sempre più complicata.

Nessuno sconto

Il virus non fa distinzioni. È entrato quindici giorni fa in casa Mesina, la stessa che per anni ha ospitato Grazianeddu quando era ritornato uomo libero dopo la grazia concessagli dal capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Il virus ha prima aggredito tzia Rosa, la più grande delle sorelle. Il giorno dopo è toccato ad Antonia, che viveva con lei. Se tzia Rosa è rimasta in casa con l'ossigeno, Antonia è stata ricoverata in ospedale a Nuoro. Reparto Covid, poi la Rianimazione: intubata per l'aggravarsi della situazione. Rosa si è spenta lunedì notte, alle 23. Ieri all'ora di pranzo, circa le 13, è toccato ad Antonia. Due lutti ravvicinati che per Grazianeddu, 78 anni, sono ancor più pesanti perché lo scorso 2 novembre era morto a Budoni il fratello, Antonio, anche se in quel caso il virus non c'entra nulla. Tre lutti in meno di due mesi.

Seconda madre

Antonia era un po' la mamma di Grazianeddu. Lo ha sempre accolto in casa, difeso, cacciando anche i giornalisti. A lei, Graziano aveva intestato la Porsche Cayenne che a marzo di sette anni fa venne rubata e incendiata a Siniscola, così come sempre ad Antonia aveva intestato la scheda telefonica intercettata dai carabinieri. E sempre nella casa della sorella Antonia venne arrestato il 10 giugno 2013, con l'accusa di traffico di droga. Accusa che il 2 luglio scorso, davanti alla corte di Cassazione, gli è costata la condanna a trent'anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Dopo essere tornato in libertà un anno prima della sentenza, Grazianeddu era andato a vivere a casa dell'altra sorella, Giuseppa. L'unica ancora in vita. Da Antonia non poteva, c'era già il nipote Tonino Crissantu, ai domiciliari. Da casa di Giuseppa è svanito il 2 luglio.

La caccia continua

Sparito nel nulla. Maestro delle evasioni per dieci volte, Mesina è riuscito a far perdere le sue tracce e trascorrere lunghe latitanze. L'ultima è in corso, è iniziata quando la quarta sezione della Cassazione ha confermato la pena di 30 anni all'ex Primula Rossa del Supramonte.

Latitanza pianificata con attenzione perché a 78 anni non si può improvvisare una fuga nelle campagne. In questi mesi, Grazianeddu ha riacquistato la sua libertà con la fuga, ma ha perso i suoi affetti più cari, le sorelle e il fratello, che non ha potuto salutare.

Fabio Ledda

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