Numerosi i servizi predisposti dalla Questura di Nuoro e diretti a tenere sotto controllo la cosiddetta "movida". L'operazione, chiamata "Grande Impatto", prevedeva verifiche sugli esercizi ricettivi come Bed & Breakfast, affittacamere, e anche interventi di contrasto alla coltivazione e produzione di stupefacente.

E proprio nel corso di una di queste attività, gli agenti sono arrivati ad alcuni capannoni nell'area di Mores, che sono stati perquisiti.

Uno aveva al suo interno delle balle di fieno che nascondevano alla vista il retro della struttura. Una porta, mimetizzata tra le lamiere, conduceva a una serra dotata di un sistema di irrigazione e illuminazione che alimentava numerose piante di marijuana. 250 quelle individuate dai poliziotti, del tipo cannabis "skunk" ("puzzola" in italiano).

La droga, se venduta al dettaglio, avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro.

In manette è finito T.P.G., allevatore 60enne originario di Bitti ma da tempo trasferitosi a Mores.

Un posto di controllo (foto questura)
Un posto di controllo (foto questura)
Un posto di controllo (foto questura)

Nell'ambito della stessa operazione sono stati controllati altri terreni e capannoni, auto e vari mezzi. Un 18enne di Orosei è stato denunciato dopo essere stato trovato in possesso di 33 dosi di marijuana, mentre una donna brasiliana è finita nei guai per la violazione della normativa sugli stranieri e altre due persone per aver gestito abusivamente due Bed & Breakfast nella zona di Orosei.

(Unioneonline/s.s.)

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