Avevano messo in piedi un giro di droga tra Arzana, Tortolì, Lotzorai e nei Comuni limitrofi solo grazie a WhatsApp, la popolare app di messaggistica, che veniva usata per gestire acquisti e ordinazioni.

Il tutto ovviamente utilizzando parole in codice e uno scanner, per individuare microspie ed evitare di essere intercettati.

Ma i militari della Stazione di Arzana e della Compagnia di Lanusei sono riusciti comunque a individuarli e, dopo indagini durate mesi nell'operazione "WhatsDrug", hanno notificato tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e altre tre con la misura dell'obbligo di dimora.

In manette sono finiti un 22enne di Tortolì, già agli arresti domiciliari per essere stato trovato in possesso di materiale esplodente nel marzo scorso, al quale vengono contestati ben 32 episodi di acquisto e spaccio di droga.

Ai domiciliari anche un 35enne di Arzana che, secondo gli investigatori, sarebbe uno dei canali dal quale il 22enne recuperava la droga, marijuana e cocaina, e un altro già condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

Obbligo di dimora, invece, per un 34enne di Tortolì, un 25enne di Villagrande Strisaili, e un 23enne di Arzana.

Undici le perquisizioni portate a termine questa mattina che si sono concluse con la denuncia di altre cinque persone.

(Unioneonline/D)
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