"Siamo quasi 150 persone. Sardi che rischiano di non poter trascorrere il Natale con i propri cari. Tutto per colpa di un aereo".

Questo l'amaro commento di Andrea Carrus, uno dei passeggeri rimasti a terra dopo la cancellazione di un volo Ryanair che avrebbe dovuto partire da Cuneo per arrivare a Elmas nel pomeriggio.

Invece, il viaggio per ritornare a casa per lui, che era atteso dai familiari a Carbonia, e per altre decine di emigrati e viaggiatori si è trasformato in una vera e propria odissea.

"Ci siamo presentati all'aeroporto di Cuneo per salire sul volo FR4816. Ma mentre stavamo aspettando l'imbarco ci è stato comunicato che l'aereo, che proveniva da Cagliari, era stato dirottato a Torino a causa della nebbia", racconta a UnioneSarda.it.

"A quel punto noi passeggeri eravamo disposti anche ad andare a Torino pur di imbarcarci, ma ci è stato detto che, previa autorizzazione, l'aereo sarebbe ripartito dallo scalo torinese per venire a prenderci".

Il tabellone dell'aeroporto con il volo cancellato
Il tabellone dell'aeroporto con il volo cancellato
Il tabellone dell'aeroporto con il volo cancellato

Invece, le cose non sono andate così: "Quando l'autorizzazione è arrivata - aggiunge Carrus, che si è fatto portavoce del malcontento dei viaggiatori - il volo è effettivamente ripartito da Torino. Ma anziché fermarsi qui a Cuneo è tornato di rettamente a Elmas. E noi che eravamo lì ad aspettare abbiamo appreso la notizia dal tabellone, quando è comparso il messaggio 'cancellato'".

Quindi è scattata la solita trafila, che chi vola spesso conosce bene: richiesta di informazioni al banco della compagnia e dita incrociate per avere la possibilità di salire su un altro volo il prima possibile.

"Invece il volo sostitutivo non era previsto. Unica opzione, chiedere il rimborso".

Più che i soldi indietro, però, ad Andrea e agli altri compagni di disavventura premeva di tornare in Sardegna in tempo per la Vigilia.

Poi, dopo ore e ore trascorse in aeroporto, una speranza: "Il trasferimento a Bergamo, da dove sabato mattina dovremo salire sul volo che ci poterà finalmente in Sardegna".

Trecento chilometri su un pullman e una notte in hotel. Tutto per poter riabbracciare i propri cari nel giorno più bello dell'anno.

(Unioneonline/l.f.)
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