C'è un'oasi verde dove vivono solo animali felici. E' una fattoria che accoglie chiunque abbia bisogno d'aiuto, meglio se possiede quattro zampe. "L'isola dei ciuchini", nata due anni fa per tutelare la razza dell'asino sardo, con il passare del tempo è diventata molto di più. Grazie al buon cuore di chi l'ha fondata, in questo spazio assolato nelle campagne di Gibba Manna, comune di Uta, trovano riparo bestie scampate al macello, ripudiate, non volute o afflitte da qualche strano tipo di sventura. Tutte qui hanno il loro angolo di paradiso. Oltre il cancello si apre uno spazio lindo e ordinato nel quale convivono in santa pace asinelli, pecore, capre, galline, galli, polli, cavalli (grandi e piccini) e perfino un lama venuto da molto lontano.

Ognuno ha una storia unica che vale la pena di essere raccontata. Un lungo viaggio Iniziando dall'ultimo arrivato: Aladino è un lama dal manto scuro che sputa solo quando ha paura e non si sente al sicuro. A Uta c'è arrivato dopo aver attraversato l'Italia. Nato in un allevamento in Piemonte, ha rischiato la pelle poiché il suo padrone non aveva posto per un altro maschio. Il tam tam della sua fine imminente ha iniziato a girare tra le tante persone che hanno a cuore il bene degli animali fino ad arrivare a Luigi Suella, il proprietario dell'Isola dei ciuchini.

Detto fatto: il lama che nessuno voleva ha attraversato il Tirreno ed è giunto in Sardegna. Ora ha un recinto tutto per sé ed è tra gli ospiti più ammirati dai visitatori della fattoria. A dire la verità nell'ultimo periodo i visitatori si sono ridotti parecchio: colpa della pandemia da coronavirus che già in primavera ha costretto ad annullare le partecipazioni alle feste di paese e tutte le visite delle scolaresche. Da quel giorno Gigi e la fidanzata Alessandra - con l'aiuto del tuttofare Matteo - cercano di fare quel che si può per mandare avanti il loro progetto, ma non è facile. All'Isola dei ciuchini non si paga alcun biglietto d'ingresso, non è un'associazione a scopo di lucro, la missione è tutt'altra. "Viviamo delle donazioni che ci arrivano e nonostante la generosità di alcuni, le spese sono sempre troppe", racconta Gigi Suella. Dopo la lunga chiusura imposta dal lockdown e l'impossibilità di aprire le porte a classi intere o gruppi troppo numerosi, le cose sono cambiate. "Organizziamo le visite per famiglie e, pur essendo all'aperto, stabiliamo dei turni per far sì che ci sia sempre il rispetto delle distanze di sicurezza anti Covid", racconta ancora Suella. Su un banchetto all'ingresso c'è una cassettina per raccogliere le donazioni indispensabili per mandare avanti la fattoria, garantire l'assistenza (anche veterinaria) e il cibo per tutti, perché di certo gli animali da sfamare non mancano. Un gallo nel pollaio Oltre ad Aladino, c'è Marta la capretta che ad agosto ha avuto la piccola Mia.

Volendo restare alle capre, nel recinto accanto vivono, tra le altre, Luna, Nerina e Ninni. All'ingresso c'è un affollato pollaio e lungo il sentiero spadroneggia Napoleone. "E' un gallo della specie concincina gigante, ha due anni ed è tutto nero, dentro e fuori". Oltre una rete che delimita uno spazio molto vasto poi ci sono i cavalli, e non sono cavalli qualsiasi. Anche in questo caso ognuno ha un passato burrascoso: c'è chi è stato abbandonato, chi è stato salvato nell'ultimo miglio, chi è stato donato da un padrone che non poteva più occuparsi di lui. E, ovviamente, ci sono tanti tanti asinelli. Di giorno vengono portati in un grande terreno dove possono godere della libertà ma al tramonto basta un richiamo per vederli allinearsi in una fila ordinata e prendere la via di casa: uno dietro l'altro raggiungono l'ingresso principale per andare a dormire in tutta tranquillità. All'imbrunire, infatti, tutti gli animali tornano al proprio posto, in quell'angolo di paradiso che hanno ritrovato grazie al sogno di Gigi Suella e di chi lo aiuta a mandare avanti la sua isola felice.

© Riproduzione riservata