Nunziata e Francesco Corona sono venuti al mondo in una soleggiata giornata di fine maggio del 1930, ma si conoscevano già da nove mesi: sono gemelli. "Probabilmente i gemelli più anziani della Sardegna", secondo la Comunità mondiale della longevità.

Penultimi di nove figli, sin da bambini zia Nunziata e zio Ciccio (così sono noti a Serrenti) sono stretti da un legame inscindibile, denso d'affetto e complicità.

"Io sono nata prima di Ciccio", rivendica zia Nunziata in videoconferenza, "anche se lui ha sempre detto di essere il più grande". Tra le risate continua a ripercorrere la giovinezza e l'adolescenza, durante la quale si sono dovuti separare momentaneamente per la prima volta. "Ho vissuto i bombardamenti del '43 a Cagliari", racconta con tristezza la donna: "Vi abitava mia sorella maggiore ed ero da lei in quel periodo. Ricordo ancora quando cercavamo di raggiungere il rifugio più vicino facendoci strada con fatica tra cadaveri e persone morenti. Non guardare, diceva mia sorella stringendomi la mano. Quella è stata la prima esperienza da sola, senza Ciccio al mio fianco".

Le cure e le nozze

Il periodo più lungo senza gli abbracci e i baci di suo gemello Nunziata lo ha vissuto quando è andata a Domusnovas per curarsi: aveva contratto la scrofolosi. "Ho trascorso cinque anni lì e ho incontrato quello che sarebbe diventato mio marito: Francesco Lecis, serrentese che si trovava nel paese per lavoro".

Zia Nunziata tiene a dire che marito e fratello con lo stesso nome sono proprio uno scherzo del destino. Tornata poi a Serrenti a riabbracciare suo fratello Ciccio non l'ha più lasciato fino al '63.

Trasferito a Sestu

Il tempo trascorre. Entrambi i gemelli si accasano e hanno dei bellissimi figli, ma il boom economico costringe zio Ciccio a una decisione importante. "Mio padre - racconta la figlia Graziella - faceva il fabbro ferraio nell'officina di famiglia. Il boom economico dell'epoca lo ha costretto a reinventarsi e cambiare mestiere. Quando io e mio fratello avevamo pochi anni ci siamo trasferiti a Cagliari. Papà prese impiego in una fabbrica di laterizi nella zona di Sestu".

È in questo frangente che i gemelli - prima divisi solo dalla notte che li faceva ricongiungere ai loro rispettivi coniugi - vivono la separazione più palpabile. I collegamenti non erano facili all'epoca tra Cagliari e Serrenti e in quelli anni si vedono meno ma ogni volta che hanno la possibilità di farlo è come non essersi mai lasciati.

Covid e videoconferenze

Il coronavirus li mette nuovamente alla prova. In questi mesi d'emergenza grazie ai figli riescono a parlarsi e vedersi in videoconferenza e hanno una piacevole sorpresa proprio per il compleanno. "Siamo andati a Cagliari da Ciccio - spiega zia Nunziata - ed è venuto anche Attilio, il nostro fratello più piccolo. E finalmente dopo tanti mesi lontani ci siamo potuti riabbracciare".

Carola Onnis

© Riproduzione riservata