È un caldo che viene definito "africano" quello che si registra nel reparto detentivo della diramazione centrale del carcere di Is Arenas.

Sandro Atzeni, del coordinamento regionale Sardegna della Fp Cgil Polizia penitenziaria, parla di "condizioni di invivibilità per chi presta servizio alla casa di reclusione di Arbus a causa delle "condizioni climatiche diventate proibitive per le alte temperature che si registrano quest'estate".

Nonostante le finestre spalancate e i ventilatori sempre in funzione, "il caldo resta" e tra gli agenti si registrano "giramenti di testa e svenimenti, alcuni giorni fa un poliziotto è dovuto ricorrere alle cure del medico di guardia".

Le segnalazioni, spiega Atzeni, sono continue da parte del personale anche in riferimento alle prescrizioni normative che si riferiscono alla salubrità dei luoghi di lavoro chiusi dove, dice il decreto legislativo 81/2008, "è necessario far sì che (i lavoratori, ndr) dispongano di aria salubre in quantità sufficiente anche ottenuta con impianti di aerazione". E anche: "Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante".

C'è poi il tema relativo a un ulteriore obbligo: "La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro".

In base a queste considerazioni, Atzeni anticipa di aver già sollecitato la direzione della struttura al ripristino dell'impianto di condizionamento e chiede anche interventi urgenti e mirati diretti a risolvere gli aspetti problematici.

(Unioneonline/s.s.)
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