Fine d’anno amaro per i 24 ospiti e i 18 lavoratori della “Casa dell’anziano” di Villacidro, che chiuderà entro il primo febbraio perché necessita di lavori di ristrutturazione.

Non hanno portato ad atti concreti le proposte avanzate giovedì scorso in consiglio comunale, per valutare la possibilità di effettuare gli interventi a lotti, e scongiurare la sospensione del servizio e la conseguente chiusura della struttura.

L’amministrazione ha già individuato la possibile sistemazione per gli ospiti del centro: si tratta della Comunità integrata Fondazione Randazzo di Vallermosa.

Venerdì è stato emanato l’atto di sospensione del servizio, con conseguente invio delle lettere di licenziamento da parte della Cooperativa Le Mimose, che ha in gestione il servizio.

La vicenda non smette di creare tensione in paese: la sospensione è contestabile entro il 31 gennaio e sono numerose le prese di posizione e le azioni che si stanno ponendo in essere da più parti.

Questa sera ha rotto il silenzio, che osservava dall’inizio della vicenda, anche la Cooperativa, che con una nota della sua rappresentante legale Tamara Mais commenta: "Sgombera il campo dalle numerose insinuazioni in ordine alla nostra volontà di chiudere la casa dell’anziano".

"In data 28 novembre 2018 - ricostruisce il comunicato - a seguito di numerosi solleciti ad intervenire per compiere interventi di manutenzione – ne ho contato almeno 17 tra i più importanti – non avendo mai ricevuto risposta, ho deciso di recarmi direttamente in Comune per ottenere l’attenzione dell’amministrazione".

Tamara Mais ribadisce poi che "le segnalazioni, avevano l’unico scopo di sollecitare un intervento urgente, e la nostra volontà era solo e soltanto quella di evitare la chiusura della struttura, che - come manifestano i fatti - avrebbe rappresentato altrimenti un’ineludibile conseguenza, atteso che da anni non è stato effettuato nessun serio intervento di manutenzione".

Il comunicato chiude così: "Rimane viva la speranza e l’auspicio affinché siano trovate delle soluzioni alternative, capaci di interrompere il procedimento di sospensione del servizio, a fronte delle quali la Cooperativa sarebbe ben lieta e posta nelle condizioni di comunicare a tutti i dipendenti l’interruzione della procedura di licenziamento".
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