Un sole che gioca a rimpiattino con le nuvole sta facendo da cornice alla sagra delle olive di Gonnosfanadiga, l’appuntamento incentrato sulla rinomata produzione di olio extravergine locale che spazia anche sulle altre ricchezze dell’agroalimentare e sull’artigianato, e che quest’anno è giunta alla sua trentaduesima edizione.

Molto gradito tra i visitatori il trenino turistico, grazie al quale, accompagnati da una guida, hanno visitato gli angoli suggestivi e monumenti del paese. Interesse e stupore per la visita alle attività frantoio, con la possibilità di assistere in diretta alla lavorazione delle olive e alla spremitura dell’olio.

L’annata olivicola è stata compromessa dall’andamento climatico dell’estate e del primo autunno, caratterizzato da una eccessiva piovosità, che ha condizionato il raccolto e la qualità. Anche se il fenomeno varia da zona a zona, come testimonia Francesco Zurru: "L'annata delle olive non è delle migliori, ma nel mio oliveto, senza trattamento né concimi, le olive sono buone ancora oggi".

Tra visite guidate, laboratori, degustazioni e spettacoli il pubblico della sagra ha evidenziato anche qualche critica, come sostengono anche alcuni operatori e cittadini gonnesi: meno lustrini e gossip e più attenzione agli aspetti di approfondimento e di divulgazione di qualità, per una vera valorizzazione del territorio e delle produzioni.
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