Buttata fuori casa perché avrebbe trascinato in Tribunale il compagno della madre, accusandolo di averla violentata. Ora da oltre un mese vive nella strada. Quella di Katia Atzeni, 44 anni, è una storia triste. Una di quelle che fa male quando si resta ad ascoltarla.

Ancora peggio è vedere la donna seduta sulle panchine della ricca Sanluri che continua a ripetere: "La persona che deve andare via di casa è lui, il compagno di mia madre, Salvatore Mallocci, ha 71 anni. A parte il fatto che non può accampare alcun diritto in una palazzina dell'ex Iacp, ma io come posso vivere accanto a chi mi ha fatto tanto male?".

La storia

Dopo la separazione dei genitori, Katia è rimasta a vivere con la madre. "All'inizio - racconta - nessun problema. Ho accettato la sua scelta di convivere con Salvatore. Mi ero semplicemente illusa".

Triste e imbarazzata, ripercorre la vicenda giudiziaria. "L'ho denunciato. Il processo si è chiuso con un patteggiamento a due anni di reclusione. Pensavo fosse finita lì. Invece me lo sono ritrovato in casa, come se nulla fosse".

Lo sfratto

"Avevo paura, cercai di convincere mia madre a mandarlo via. Per tutta risposta, una sera, rientrando, ho trovato la mia roba ammassata dentro buste di plastica, sul pianerottolo. Ho bussato. Questa non è più casa tua: vai via è stata la risposta di mia madre, senza neppure aprire la porta".

Da quel giorno, il cielo è diventato il suo tetto e la strada il suo letto.

"La solidarietà delle mie amiche, mi aiuta a tirare avanti. So che non può durare a lungo. Con l'aiuto di chi mi vuole bene, spero di avere ragione e tornare a casa mia. È una palazzina popolare. È stata assegnata anche a me. Non mi possono buttare fuori".

La panchina

La vita di katia è ormai un continuo spostarsi da una panchina all'altra della cittadina.

"Cerco compagnia per vincere la solitudine e la disperazione. Spesso chiacchiero con gli anziani. Mi danno consigli. Mi trattano come una figlia. Il guaio è che la mia posizione si complica perché per lo Stato faccio parte dello stesso nucleo familiare di mia mamma che percepisce una pensione. Un legame che mi impedisce di avere un appoggio dei servizi sociali o della Caritas".

Il futuro

"La domanda che mi faccio tutti i giorni è: cosa farò domani? Tornerò a casa?".

Ha fiducia: "La speranza è l'ultima a morire". Non sa che la mamma ha già deciso: "L'ho curata per 45 anni, vada a vivere dal padre".

Santina Ravì

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