Si è costituito parte civile (assistito dall'avvocato Stefano Giagheddu) il ragazzino olbiese di 13 anni, vittima di un grave episodio di bullismo avvenuto alla fine del 2016.

Il giovanissimo studente, stando al capo di imputazione del pm Gianmarco Vargiu, venne preso di mira da un gruppo di ragazzi più grandi in un parco cittadino di Olbia. "Non sai andare in bicicletta, dobbiamo punirti": questa la frase che sarebbe stata rivolta alla vittima prima di una brutale aggressione. Il ragazzino sarebbe stato minacciato con una pala, poi sarebbe stato quasi strangolato con un copertone di bicicletta, quindi un ragazzo gli avrebbe lanciato sul viso il contenuto di una bottiglia, un miscuglio di urina e acqua.

La vittima ha raccontato le angherie subite davanti al giudice del Tribunale di Tempio, Camilla Tesi. Sono stati sentiti anche i Carabinieri intervenuti per soccorrere la vittima, che oggi ha 17 anni. Sotto processo c'è il ragazzo, poco più di 18 anni all'epoca dei fatti, che venne fermato e identificato dai militari del Reparto territoriale di Olbia. Con il presunto responsabile delle violenze c'erano anche altri giovani che riuscirono a fuggire. L'imputato, difeso dall'avvocato Giuseppe De Meo, non era in aula.
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