Un cinghiale si aggira da giorni nella periferia di Golfo Aranci con una sorta di arpione conficcato nella schiena.

"La sua unica colpa - scrive alla redazione di UnioneSarda.it Patrizia Sale - è quella di essersi avvicinato a qualche bestia a due zampe".

"Il bracconaggio - aggiunge - è un modo barbaro e disumano per catturare una preda, oltretutto stiamo parlando di un reato commesso in una zona dove c'è il divieto di caccia, di un area Sic protetta. Il bracconaggio è furto aggravato ai danni dello Stato a cui appartiene la fauna selvatica quale 'patrimonio indisponibile' tutelato nell’interesse della comunità nazionale".

La nostra lettrice dice ancora: "Ho chiesto aiuto a quelli che pensavo fossero amici, ho avuto l'ennesima conferma che sono animalisti da tastiera, non importa continuerò questa battaglia da sola nella speranza che si possa fare ancora qualcosa per salvare questo animale".

Patrizia ha allertato "tutte le forze dell'ordine, ho sollecitato pregando chi ha la competenza di farlo sedare sul posto per liberarlo" perché "non giro la faccia dall'altra parte, non riesco a restare indifferente davanti ad un gesto così meschino".

"Oggi pomeriggio è venuta una pattuglia della Forestale che mi ha confermato che i veterinari convenzionati per la fauna selvatica non possono intervenire perché il cinghiale non rientra nella categoria della fauna protetta, fatto sta che sta vagando ferito e fino ad oggi nessuno ha fatto nulla", conclude.

(Unioneonline/s.s.)
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