Lo avevano detto subito ai carabinieri, "noi non abbiamo niente a che fare con quella valigia piena di marijuana" e oggi sono stati rimessi in libertà.

Carlo Pilloni, 49 anni, e il cugino Paolo, 40 anni, entrambi di Oristano, erano stati arrestati mercoledì a Olbia, dopo un blitz dei militari nella loro falegnameria in Zona industriale. I carabinieri hanno scoperto la droga durante le operazioni di spegnimento di un incendio.

L'accusa era pesante, detenzione di quasi 30 chilogrammi di marijuana. Oggi i due cugini sono stati rimessi in libertà dal gip che li ha interrogati per la convalida del fermo. Decisive le dichiarazioni di Matteo Fileccia, 27 anni, di Olbia, difeso dal penalista Antonello Desini, arrestato insieme ai cugini Pilloni. Il giovane si è assunto tutte le responsabilità e ha scagionato i due artigiani oristanesi.

Stando a quanto sta emergendo sulla vicenda, Fileccia nelle settimane scorse avrebbe chiesto a Carlo Pilloni (che conosce da tempo per ragioni familiari) la disponibilità di un piccolo spazio della falegnameria, in modo da poter sistemare provvisoriamente del materiale. E proprio dentro una valigia e un armadio di Fileccia i carabinieri avevano trovato la droga. Paolo Pilloni ha dichiarato: "Sono stati i giorni più brutti della mia vita. Sono contento che sia emersa la mia estraneità ai fatti contestati". I due cugini, difesi dagli avvocati Mario Delitala, Maurizio Cau e Roberto Onida, avevano affittato il capannone per avviare la loro attività e hanno subito pesanti danni dall'incendio di mercoledì. Le indagini proseguono per fare chiarezza sulla vicenda.
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