Non è la "festa manna de mesu maju" ma Olbia non ha rinunciato ad onorare San Simplicio, patrono della città e della Gallura: dopo la messa, celebrata a porte chiuse nella basilica, e trasmessa in diretta su Videolina, la statua del Santo è stata fatta uscire, accolta dagli applausi, ed è stata issata su un pick up che ha fatto il giro della città. L'auto aveva a bordo i membri del comitato della festa ed è stata seguita da altri mezzi con a bordo il vescovo monsignor Sebastiano Sanguinetti, i sacerdoti, una rappresentanza del gruppo folk di Olbia che tradizionalmente porta la statua sulle spalle e le autorità. Il percorso della processione è stato tenuto segreto, per evitare assembramenti, ma è stato molto allargato rispetto a quello consueto, effettuato a piedi, per toccare in maniera simbolica tutta la città. Da molti balconi, soprattutto nelle case intorno alla chiesa e nel corso Umberto, sono piovuti petali di rosa, come da tradizione.

Alla messa, oltre ai celebranti, hanno partecipato poche persone autorizzate, i membri del comitato e le autorità civili e militari.Il vescovo ha voluto mandare una parola di speranza "a tutti i figli e le figlie di questo incantevole territorio di Gallura e di Anglona" in relazione anche alla crisi e alla difficoltà di conciliare insieme la tutela sanitaria e quella economica: "Ma è ben nota - ha detto - l'intraprendenza di questo territorio che lo ha portato ad essere un'eccellenza nell'ambito regionale e non solo. Sono sicuro che la stessa capacità di iniziativa del recente passato, sarà messa a frutto per ripartire, magari con maggiore saggezza e lungimiranza, con uno sguardo più globale al modello di sviluppo".
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