Controlli in porto e sulla presenza di persone provenienti dalle "zone rosse" in tutto il territorio di Olbia.

Stamattina in Comune si è riunito il Coc, il centro di coordinamento comunale, per l'emergenza Covid19. Un livello di allerta che si è innalzato dopo la scoperta dei due casi olbiesi, uno dei quali ha provocato il blocco del Pronto Soccorso per la sanificazione e la quarantena del personale sanitario che ha prestato assistenza. Sono circa una ventina in tutto le persone in quarantena per aver avuto stretti contatti con i due pazienti, come ha riferito il sindaco Settimo Nizzi che ha convocato i giornalisti per illustrare le misure.

Il Comune di Olbia sta mettendo in campo tutte le forze per far applicare, oltre al decreto del presidente del Consiglio, l'ordinanza del governatore Solinas.

La polizia locale sta individuando nelle strutture ricettive e le case private, le persone arrivate dalla Lombardia e le 11 province della zona rossa. Chi ha lasciato la zona dopo il decreto dovrà mettersi in quarantena obbligatoria, comunicare il proprio domicilio e essere rinracciabile. Chi dovesse averlo fatto nei giorni precedenti è comunque caldamente invitato a seguire le stesse regole. Al porto stamattina controlli a pieno regime: i passeggeri sono stati invitati a compilare un questionario a bordo ed è stata rilevata la temperatura, con termo scanner per quelli a piedi, termometro laser per chi passava in auto. Incombenze affidate alla Protezione civile. Nessun controllo invece a Golfo Aranci mentre l'aeroporto si sta preparando per la riapertura di questo fine settimana.

Il sindaco ha anche chiesto che venga resa disponibile, in caso di necessità, con procedura di urgenza la Rianimazione del Mater Olbia che dispone di dieci posti letto.

Nizzi ha infine concluso invitando tutti al rispetto rigoroso delle indicazioni.
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