I proprietari dei terreni, due pensionati di Luogosanto, non sapevano nulla della fiorente attività avviata da mesi nella località di Cilistroni.

Una coltivazione intensiva di cannabis, con frazionamento in piccoli lotti tra le sughere, realizzata in modo che nessuno, neanche dall'alto, la vedesse.

I carabinieri della Stazione di Luogosanto, alla fine di una lunga indagine, hanno individuato il sito e sequestrato quasi 3mila piante che avevano raggiunto una certa altezza, grazie a un efficiente sistema di irrigazione e al fertilizzante liquido.

Tutto materiale trovato dai militari, che hanno arrestato E.P., 49 anni, di Orune, trasferito in carcere in attesa delle decisioni del Tribunale di Tempio.

L'uomo è accusato di avere curato la coltivazione, mentre i proprietari dei terreni di Cilistroni, stando alla ricostruzione dei carabinieri, da lungo tempo non si recavano nella località in aperta campagna, che non veniva utilizzata neanche per il pascolo del bestiame.

L'uomo, difeso dall'avvocato Daniela Peru, sarà interrogato domani mattina dal gip del Tribunale di Tempio, Caterina Interlandi.
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