Avrebbero finanziato i gruppi terroristici siriani Al Nusra (diventata Jabhat fateh al-sham) e le fazioni dell'Esl, operanti nella regione di Idlib, al confine con il Libano. Centinaia di migliaia di euro fatti arrivare in Siria dalla Lombardia e dalla Sardegna, per sostenere formazioni salafite jihadiste (alcune dirette emanazioni di Al Qaeda) protagoniste della sanguinosa guerra civile siriana.

Sono 18 i destinatari dell'avviso di concluse indagini della Dda di Cagliari e della Procura di Brescia, per la presunta organizzazione che, attraverso il sistema della hawala, avrebbe fatto arrivare in diverse zone della Siria, risorse finanziarie destinate ad attività terroristiche. Il pm sardi Danilo Tronci e Rossana Allieri, si sono occupati del gruppo attivo a Olbia, composto da quattro persone, tre siriani e un marocchino, che avrebbe raccolto nell'Isola decine di migliaia di euro.

Il personaggio principale del gruppo "sardo" è l'impresario siriano Anwar Daadoue, una persona molto nota a Olbia, per la sua attività nel ramo edile. L'impresa di Daadoue, ha avuto incarichi per i cantieri del G8 di La Maddalena, per l'ospedale San Raffaele di Olbia (oggi Mater Olba) e per l'aeroporto "Costa Smeralda".

L'uomo è considerato uno dei capi dell'organizzazione sulla quale ha indagato a lungo la Digos di Sassari. Anwar Daadoue, arrestato a Copenaghen, su ordine di cattura della magistratura italiana, è evaso di recente da un carcere di una cittadina danese.

Un fratello di Daadoue è entrato nel penitenziario e, dopo avere indossato i suoi vestiti, è rientrato in cella al suo posto.

Il difensore, il penalista Angelo Merlini, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull'accaduto.

Nell'ambito delle indagini di Cagliari e Brescia, è coinvolta anche la lombarda Cristina Agretti, considerata un corriere transnazionale di denaro.
© Riproduzione riservata