L'intesa con la Regione è stata siglata un mese fa da due sindacati su quattro, ma i medici di base non sono ancora scesi in campo per le vaccinazioni in Sardegna.

Sono furibondi: "Regione e Ats non ci mettono in condizione di partecipare attivamente alla campagna", accusano. "Non è tempo di guerre - replica l'assessore Nieddu -, serve collaborazione, disponibilità e flessibilità, ricordo inoltre che per un medico di medicina generale vaccinare è un obbligo morale e giuridico".

Il motivo? Ancora non si è capito bene. Potrebbe essere una mera questione economica, si preferisce reclutare volontari non pagati, caos organizzativo, o marca di vaccino (i medici vogliono Moderna, ma ce ne sono pochi e non glieli danno).

"Non ci danno le dosi, siamo bloccati", attacca il presidente della Finmg Umberto Nevisco. "La campagna non decolla ma non siamo noi i responsabili, intervenga il generale Figliuolo", gli fa eco la segretaria regionale dello Smi Marina Fancello.

"Sia la Regione che Ats - continua Fancello - dopo aver spinto per ottenere l'accordo, stanno adducendo futili motivi che impediscono la nostra partecipazione alla campagna. I medici di medicina generale verrebbero coinvolti solo per il disbrigo di pratiche burocratiche delle vaccinazioni, mansioni che non prevedono una retribuzione. Mentre al nostro posto vengono impiegati medici dipendenti e ospedalieri che sguarniscono reparti già carenti di organico".

A questo "si aggiungono le difficoltà nella registrazione e nell'accreditamento dei medici sulla piattaforma Avacs, fondamentali per poter vaccinare, oltre alla mancata consegna delle dosi richieste per i pazienti allettati".

All'attacco anche i Progressisti, che sottolineano la "superficialità" della Regione: "Nessuna risposta ai medici di base e ai medici in pensione, nel frattempo Ats pubblica bandi per ricercare personale che offra prestazioni gratuite".

Di accuse "vaghe e pretestuose" parla l'assessore alla Sanità Mario Nieddu. "Nella distribuzione dei vaccini, così come in tutte le altre procedure, la Sardegna rispetta le regole nazionali. La minaccia di ritirare la firma dall'accordo è vergognosa e irricevibile. Qualcuno non si è evidentemente reso conto che non stiamo gestendo l'ordinaria amministrazione, ma stiamo combattendo una guerra".

(Unioneonline)

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