C'è attesa per le decisioni di Solinas sul caso Sardara.

Un'attesa che potrebbe durare fino a lunedì, quando saranno ultimati gli interrogatori delle persone informate sui fatti in Procura a Cagliari.

Allora, alla luce di un quadro completo della situazione, Solinas potrebbe prendere i provvedimenti promessi a gran voce subito dopo l'esplosione dello scandalo.

Il governatore non può temporeggiare più di tanto, d'altronde. Come emerso dal dibattito in Consiglio regionale, infatti, l'articolo 50 della legge regionale 31 del 1998 parla chiaro: i provvedimenti disciplinari vanno contestati entro dieci giorni da quando si è avuta notizia del fatto, che è trapelato lo scorso 10 aprile.

Trascorsi i dieci giorni, resta la possibilità di revocare i direttori generali di assessorati e altri enti, ma con l'obbligo di corrispondere un'annualità di stipendi. A meno che non si speri nelle dimissioni dei diretti interessati.

Discorso diverso per Mauro Esu, portavoce di Solinas. Trattandosi di un incarico di natura fiduciaria, non è vincolato alle norme regionali e dunque può essere revocato in qualsiasi momento.

Solinas, è trapelato nei giorni scorsi da Villa Devoto, reputa "inconciliabile" la permanenza in qualunque ruolo o incarico regionale di chi abbia violato le norme anti-Covid. Anche per questo l'opposizione sta lavorando a una mozione che chieda al governatore di prendere al più presto provvedimenti.

(Unioneonline/L)
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