Gli impegni presi con il commissario Figliuolo si allontanano. Sembrano difficili da raggiungere, se in Sardegna si ripetono scene come quelle che a Nuoro si sono viste oggi e che si ripeteranno anche domani.

In città ci sono due hub per i vaccini, ma oggi entrambi sono chiusi: mancano le dosi e i tanti cittadini che avevano prenotato l'iniezione sono costretti a tornare a casa.

Per tutti, anziani, ma anche insegnanti e malati che dovevano fare il richiamo o la prima dose, il vigilante che presidia il cancello ha sempre la stessa risposta da dare: "Si riprenderà giovedì, forse. Solo se la Regione farà arrivare anche qui i vaccini".

Per il momento tutti a casa. E ha poco da protestare chi ha fatto grande fatica per arrivare o chi ha dovuto percorrere molti chilometri. Nel primo hub, quello di via Kandinsky, si approfitta per fare grandi pulizie, mentre in quello nuovo in via Ciusa ancora non si è fatto nulla: area inaugurata sabato scorso, mai entrata in funzione.

E mentre i vaccini sono bloccati il Nuorese fa i conti con una situazione che sul fronte contagi è certamente la più grave della Sardegna.

Esplode il caos al San Francesco di Nuoro
Esplode il caos al San Francesco di Nuoro
Esplode il caos al San Francesco di Nuoro
Pazienti in attesa per ore
Pazienti in attesa per ore
Pazienti in attesa per ore
Non ci sono posti liberi
Non ci sono posti liberi
Non ci sono posti liberi
Un reparto è chiuso, non c'è abbastanza personale
Un reparto è chiuso, non c'è abbastanza personale
Un reparto è chiuso, non c'è abbastanza personale
Cure all'aperto e barelle tra le impalcature
Cure all'aperto e barelle tra le impalcature
Cure all'aperto e barelle tra le impalcature
Saturo anche il pronto soccorso
Saturo anche il pronto soccorso
Saturo anche il pronto soccorso
Le immagini
Le immagini
Le immagini
(Tutte le foto sono L'Unione Sarda - Pinna)
(Tutte le foto sono L'Unione Sarda - Pinna)
(Tutte le foto sono L'Unione Sarda - Pinna)

A dimostrarlo c'è il caos quotidiano che si vive all'ospedale San Francesco: non ci sono posti liberi e c'è un reparto arredato e chiuso. Perché la Assl non ha il personale sufficiente per attivarlo. Nel frattempo i positivi vengono curati all'aperto, fuori dal pronto soccorso saturo, in un parcheggio, tra impalcature arrugginite e anche sotto la pioggia.
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