Rinviata la vaccinazione con AstraZeneca ai dipendenti dell'assessorato alla Sanità della Regione Sardegna.

Circa cinquanta gli addetti che avevano detto sì all'appuntamento delle 18 al centro vaccinale dell'azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, ma la somministrazione è stata rinviata a quanto pare per un problema organizzativo nella fornitura del materiale, aghi e siringhe.

L'iniziativa aveva innescato le polemiche da parte dell'opposizione in Consiglio regionale. Dopo la denuncia del consigliere regionale dei Progressisti Massimo Zedda, che ha puntato il dito sulla scelta delle priorità, l'assessore Mario Nieddu ha già spiegato che "dall'inizio dell'emergenza il personale degli uffici della direzione generale è in prima linea anche per il rapporto diretto con gli operatori sanitari impegnati sul fronte del virus, con grandi rischi".

Ribadendo che "la campagna sta seguendo in modo puntuale le indicazioni stabilite a livello nazionale: chi non rispetta le priorità del piano commette un illecito. Non abbiamo niente da nascondere. Non è accettabile che si getti fango su chi ha sempre rispettato le regole".

Per il capogruppo dei Progressisti Francesco Augus "il 21% delle dosi somministrate in Sardegna sono finite a categorie che nulla hanno a che vedere con chi sulla carta avrebbe dovuto avere la priorità e solo il 30% delle dosi è stato somministrato a ultrasettantenni e a pazienti cronici. Ma in questo marasma - attacca l'esponente dell'opposizione - si è trovato il tempo per vaccinare sindaci e intere giunte comunali, dipendenti di uffici che non hanno contatto con il pubblico o sono addirittura in smart working, i parenti dei farmacisti di Oristano, le persone che si sono trovate a passare per caso al posto giusto al momento giusto".

"In questo valzer delle priorità, solo una cosa è certa - conclude Agus - saranno vaccinati per ultimi i figli di nessuno. I commessi dei supermarket, i rider, chi lavora in un cantiere edile, in una cucina, dietro a un bancone, in un salone di bellezza, tra gli scaffali dei negozi 'indispensabili' aperti anche in zona rossa. Chi serve ai tavoli, chi mette benzina".

Anche il sindacato Usb Pi Sanità-Sardegna contrario all'iniziativa: "Deve essere subito oggetto d'indagine da parte delle Autorità competenti - sostiene Gianfranco Angioni -. Non è accettabile che si possano avere dubbi sulla trasparenza dei percorsi vaccinali mentre migliaia di persone che garantiscono servizi alla cittadinanza, persone con patologie con le relative complicanze e persone anziane, ancora non vengono vaccinate".

(Unioneonline/D)
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