Stop alle barriere architettoniche in Sardegna. È questo l'obiettivo della Giunta affrontato nell'ultima seduta.

La Regione interviene quindi nell'adeguamento e messa a norma degli edifici privati anche per quanto riguarda le strutture fino a oggi escluse dalla possibilità di ottenere contributi.

In base alla legge nazionale13 del 1989, fino a oggi sono state concesse risorse per l'abbattimento delle barriere solo per edifici privati i cui progetti fossero stati presentati entro il 1989, esclusi quindi quelli realizzati successivamente.

Ora, in linea con il lavoro di ammodernamento che l'assessorato dei Lavori Pubblici sta portando avanti sul fronte dell'edilizia privata e pubblica, è stata prevista l'estensione della misura economica. La Giunta ritiene necessario estendere il contributo anche per gli edifici privati i cui progetti siano stati presentati successivamente alla data dell'11 agosto 1989 così tale da intervenire sugli ostacoli che limitano l'accessibilità e la libera circolazione delle persone diversamente abili - rendendo pericolosa la mobilità dei soggetti con difficoltà motoria, sensoriale, psichica - anche negli edifici più recenti.

"Parlare di superamento delle barriere architettoniche è di fondamentale importanza se vogliamo consentire a tutti i cittadini sardi le medesime condizioni di accessibilità e vivibilità degli spazi - commenta il presidente Christian Solinas - Anche e soprattutto alla luce dell'emergenza che stiamo vivendo abbiamo il dovere di immaginare città e paesi nuovi, fatti di luoghi, spazi e aree più fruibili e sostenibili. La Regione, in questo senso, è impegnata a mettere in campo iniziative, progetti, misure utili ad agevolare l'autonomia di tutte le persone e a combattere lo spopolamento dei territori e l'isolamento".

Secondo quanto disposto dalla delibera appena approvata verranno redatte due graduatorie distinte (graduatoria A per edifici "Ante 1989" e graduatoria B per gli edifici "Post 1989") utilizzando gli stessi criteri definiti nelle circolari ministeriali, con la possibilità di utilizzare eventuali economie dei Fondi regionali maturate in una delle due graduatorie nello scorrimento dell'altra graduatoria.

(Unioneonline/s.s.)
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