Tutti colpevoli. Per i giudici i responsabili dell'aviosuperficie di Olia Speciosa a Castiadas, l'ex direttore dell'Enac e due suoi ispettori, sono tutti responsabili - a metà col pilota del velivolo rimasto ucciso - del tragico disastro aereo avvenuto al mattino del 30 agosto 2007 e costato la vita a tre turisti perugini.

Le condanne

Al termine di un processo durato anni, nove mesi dopo la requisitoria del pubblico ministero Rita Cariello che aveva impiegato quattro udienze per ricostruire l'accaduto, i giudici della Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari hanno condannato a 5 anni di carcere Efisio Contini, gestore dell'aviosuperficie, e a 4 anni e mezzo al figlio Paolo. Tre anni e mezzo di reclusione sia agli ispettori dell'Enac Rita Macis e Marco Veloce, e tre anni a Francesco Persico, ex direttore dell'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile). Il risarcimento danni sarà quantificato separatamente, ma è stata disposta una provvisionale come anticipo di mezzo milione di euro (50 mila per ciascuna delle 10 parti civili costituite).

La tragedia aerea

A perdere la vita nel drammatico incidente furono Paolo Marcagnani, 45enne proprietario del velivolo, geometra a San Biagio della Valle, non lontano da Foligno, sua moglie Sonia e un'amica, Roberta Stanzione. Per il collegio presieduto dal giudice Massimo Poddighe (a latere Francesco Alterio e Simone Nespoli) metà della colpa da addebitarsi al geometra che pilotava il velivolo. I tre volavano a bordo di un monomotore Rockwell Commander Ac 11 che, dopo aver fallito un primo tentativo di atterraggio sulla pista di terra battuta dell'Agritur di Castiadas, al secondo tentativo si era schiantato al suolo. La sostituta procuratrice Rita Cariello aveva contestato a tutti l'omicidio colposo plurimo e il disastro aereo, ritenendo - al termine di una complessa indagine - che la pista d'atterraggio non avesse i requisiti minimi di sicurezza e che l'Enac, nella sua ispezione, non l'avesse rilevato. Inoltre vi erano diversi ostacoli intorno: in particolare una montagna con sopra dei tralicci e altre criticità che non avrebbero reso possibile un atterraggio in sicurezza. Dopo un primo tentativo di atterraggio fallito, al secondo l'aereo cadde al suolo incendiandosi. Per tutte le persone a bordo non ci fu nulla da fare.

Francesco Pinna

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