"Troppi irresponsabili, ecco perché la curva dei contagi non cala nell'Isola. Scuole? Meglio non riaprire"
Decisive le prossime settimane per capire gli effetti delle festività natalizieSegnali di ripresa della curva epidemica, in Italia e in Sardegna. Ieri oltre 22mila contagi, 365 nell'Isola, con percentuale di positivi sui tamponi in deciso rialzo (oltre il 14% nell'intero Stivale, l'11 in Sardegna.
Se ci sarà una vera e propria ripartenza lo sapremo tra due settimane, ma gli esperti avvisano, il virus circola in lungo e in largo.
"Nella nostra Regione - evidenzia l'epidemiologo Giovanni Sotgiu - la curva è in decrescita ma è una discesa lenta, non quella che ci saremmo aspettati. Evidentemente le regole non sono state rispettate, non si vede un graduale calo settimanale e stiamo sempre sui 200-300 casi al giorno. Tutte persone che hanno avuto comportamenti o vissuto situazioni tali per cui c'è stato il contagio".
Incidono il freddo e le feste, spiega il professore, "si sta più al chiuso e ci si riunisce". E sul lockdown di fine anno: "Vedremo a metà gennaio se le persone si sono comportate bene, ma devo dire che non sono ottimista. Purtroppo ho sentito tanti parlare di riunirsi da una parte o dall'altra, altri che hanno pensato di farsi il tampone 5 giorni prima di andare a trovare i genitori senza ragionare sul fatto che in quel lasso di tempo potrebbero aver incontrato qualcuno che li ha contagiati. C'è stanchezza mentale e lo capisco, anche io ne sento il peso, ma se non controlliamo i nostri comportamenti da questo problema non se ne esce".
E di "discesina" parla Stefano Del Giacco, immunologo dell'Aou di Cagliari. Sergio Cabras, allergologo e immunologo, nel suo laboratorio di Oristano sta riscontrando un "forte incremento della richiesta di tamponi rapidi, noi vediamo circa il 7% di positivi".
In questo contesto meglio non far ritornare a scuola i ragazzi, avverte Sotgiu: "La cosa mi allarma, giovani e adolescenti sono i più pericolosi come veicolo del virus. Li terrei ancora a casa, ma se non li mandiamo a scuola permettendo loro di uscire, incontrarsi e andare al bar non cambia nulla. Vedo anche troppi adulti che si riuniscono nei circoli per giocare a carte, si incontrano al bar o fanno spuntini di 40 persone".
Il vaccino rappresenta una svolta, "ma ci vogliono ancora mesi di distanziamento, mascherina e igiene delle mani, è troppo presto per l'immunità di gregge".
(Unioneonline)
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