Rt in calo in tutta Italia, il più basso è in Sardegna, una delle tre Regioni con l'indice di trasmissibilità sotto quota 1 secondo i dati del monitoraggio aggiornati al 18 novembre. Sardegna che resta dunque gialla, con le misure che vengono confermate per tutte le Regioni, a parte l'Abruzzo che diventa zona rossa, come già aveva deciso il governatore nei giorni scorsi.

L'indice di contagio calcolato sui casi sintomatici è sceso a 1,18, era di 1,43 secondo l'ultimo monitoraggio. Nell'Isola è a 0,84, il più basso d'Italia.

RICOVERI, SITUAZIONE CRITICA - Diciotto le Regioni che hanno superato almeno una soglia critica in area medica o in terapia intensiva, tra queste anche la Sardegna che ha più del 30% di posti letto occupati in terapia intensiva. "Se si mantenesse l'attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro un mese", si legge nel monitoraggio. E l'aumento dei ricoveri "implica un'inevitabile erosione delle risorse per l'assistenza a pazienti con altre malattie".

CASI ANCORA IN AUMENTO - Questa settimana si osserva un ulteriore incremento dei casi, che porta l'incidenza negli ultimi 14 giorni a 732,6 ogni 100mila abitanti, contro i 648,3 dei 14 giorni precedenti. Un aumento dei casi, evidenzia l'Iss, "diffuso in quasi tutto il Paese".

Sono solo tre le Regioni a rischio moderato "con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese", si raccomanda dunque a tali Regioni di "valutare l'adozione di ulteriori misure di mitigazione". Le Regioni a rischio moderato sono Molise, Veneto e Friuli, tutte le altre sono a rischio alto.

INDICE DI CONTAGIO - La Regione con indice Rt più alto è la Basilicata, 1,54, davanti alla Toscana con 1,44. Le 3 Regioni con Rt inferiore a 1 sono Sardegna con 0,84, Lazio 0,9 e Liguria 0,92. Le altre: Abruzzo 1,29, Calabria 1,09, Campania 1,13, Emilia Romagna 1,2, Friuli 1,29, Lombardia 1,25, Marche 1,27, Molise 1,05, Piemonte 1,1, Bolzano 1,22, Trento 1,07, Puglia 1,24, Sicilia 1,16, Umbria 1,09, Valle d'Aosta 1,23, Veneto 1,23.

ZONE ROSSE, ARANCIONI E GIALLE - Abruzzo a parte,che diventa zona rossa (ma già il governatore aveva disposto un semi-lockdown), vengono confermati i colori di tutte le altre Regioni italiane. Quelle rosse sono, oltre all'Abruzzo, Provincia di Bolzano, Calabria, Campania, Piemonte, Lombardia, Toscana e Valle d'Aosta. Le arancioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Le gialle sono la Sardegna, il Lazio, il Molise, il Veneto e la Provincia di Trento.

BRUSAFERRO - "Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell'incidenza", afferma il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro. "La probabilità di saturazione dei posti letto si è un po' allontanata", continua, ma avverte: "L'epidemia si mantiene a livelli critici, Rt si riduce ma è sopra a 1, ciò significa che i casi continuano a crescere anche se più lentamente"

Il rischio "è alto in quasi tutto il Paese, quindi bisogna mantenere con forza le misure adottate". Con le dovute differenze tra Regioni, osserva ancora Brusaferro, c'è un Italia "un po' monocolore" perché "l'epidemia colpisce un po' tutto il Paese".

Alla conferenza stampa intervengono anche Franco Locatelli, che parla di uno "spiraglio aperto", ma sottolinea che bisogna "evitare di ripetere gli errori della scorsa estate", e Gianni Rezza, che si sofferma sulla situazione delle terapie intensive. "Gli indici di occupazione delle terapie intensive non sono positivi e questa saturazione può durare a lungo nonostante l'abbassamento dell'Rt".

(Unioneonline/L)
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