Indagini chiuse, richiesta di rinvio a giudizio e appuntamento per i tre imputati al 4 dicembre davanti al gup Giuseppe Pintori. Giunge al termine la vicenda relativa all'imprenditore Sergio Piscedda, rapinato nel settembre 2019 a Cagliari di una valigetta con dentro 21 diamanti del valore di 800mila euro.

Due dei presunti banditi hanno chiesto di patteggiare: 4 anni Antonio Orrù, nuorese, difeso dall'avvocato Herika Dessì, 4 anni e mezzo Vittorio Salis, di Jerzu, assistito dai legali Mario Canessa e Francesco Marongiu. Entrambi sono ai domiciliari da ieri per decisione dello stesso gip.

Alcuni dei diamanti rubati (foto Manunza)
Alcuni dei diamanti rubati (foto Manunza)
Alcuni dei diamanti rubati (foto Manunza)

Salis ha ammesso le sue responsabilità al pm Andrea Massidda e ha fatto trovare nel guardino della sua casa 4 gemme. Il terzo uomo sarebbe il cagliaritano Roberto Perra, che assieme a Orrù avrebbe preso materialmente parte al blitz armato ai danni del 62enne di Capoterra. Manca il quarto complice, mai individuato.

Piscedda era stato aggredito alle 6 del mattino in piazza del Carmine: era appena uscito da casa per definire con gli imputati una trattativa per la cessione dei preziosi. Salis ha confessato e, con un disegno, illustrato dove si trovava la sua parte di bottino.
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