Fino a una settimana fa i casi Covid con febbre, o quelli sospetti, che arrivavano ogni giorno al pronto soccorso del Santissima Trinità si contavano sulle dita di una mano: due, al massimo quattro.

In questo fine settimana (con l'aumento dei casi) si è saliti a dodici, sabato, e quattordici ieri. E il sistema è andato in sofferenza: ambulanze ferme per ore nel piazzale con i pazienti a bordo o in attesa della conferma del ricovero.

"I tempi - spiega il responsabile del pronto soccorso, Giorgio Pia - sono lunghi se arrivano contemporaneamente cinque o sei casi. Dobbiamo rispettare tutte le procedure a garanzia degli stessi pazienti".

Nel piazzale di via Is Mirrionis ieri mattina si contavano sei ambulanze. Ferme anche da due ore: "C'è stato un ingorgo e i mezzi di soccorso sono rimasti in attesa a lungo", hanno evidenziato anche dalla centrale operativa del 118.

"Quando un paziente arriva con la febbre - spiega Pia - dobbiamo effettuare il tampone per capire se è positivo o no. Poi scattano le procedure con percorsi differenziati per i casi Covid e per quelli risultati negativi. Non solo. Ogni passaggio nelle varie stanze, come medicheria e radiologia, di un paziente positivo è seguito dalla sanificazione. E anche il personale deve applicare in modo attento il protocollo. Inevitabilmente i tempi si allungano".

Il responsabile del pronto soccorso ricorda: "Facciamo il possibile, ma dobbiamo garantire la massima sicurezza. E, nonostante i numeri sempre più alti, possiamo dire che non ci sono stati contagi tra i pazienti non Covid nel pronto soccorso".

(Unioneonline)

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