Abuso d'ufficio, truffa, falso, calunnia, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento, rivelazione di segreti d'ufficio. Sono i reati per i quali la Procura di Cagliari ha chiesto il rinvio di dieci persone al termine di un'inchiesta che coinvolge principalmente medici.

L'uomo al centro della vicenda giudiziaria è Andrea Scapati, 52 anni, all'epoca in servizio alla Asl8 di Cagliari e della Asl 3 di Nuoro quale direttore della struttura complessa di Radioterapia (ospedale oncologico Businco) e direttore del dipartimento Radio oncologico (al San Francesco). Secondo la ricostruzione degli inquirenti, e della Guardia di Finanza che ha eseguito le indagini, si assentava dal lavoro ma faceva timbrare il cartellino per risultare presente (così gli inquirenti gli contestano oltre 400mila euro di retribuzioni e indennità "ingiuste"), presentava certificati medici per malattie ritenute false, faceva uso di sostanze stupefacenti, aveva calunniato una collega che stava rivelando alla Procura quel che accadeva, aveva truccato un concorso per assegnare tre posti da dirigente medico alla Asl 8. Soprattutto, avrebbe inserito a sua discrezione nelle liste d'attesa dei pazienti oncologici che avevano necessità della radioterapia persone non in elenco e, viceversa, spostandone in là nel tempo altri appuntamenti già fissati. Iniziative prese "sena motivazione", scrive il pm, se non "in base all'esclusiva convenienza personale".

Gli altri imputati, ciascuno secondo il proprio ruolo (c'è anche un carabiniere), lo avrebbero aiutato per sviare le indagini, per far vincere il bando dell'azienda sanitaria alle sue "strette collaboratrici", per timbrare il cartellino anche in sua assenza, per preparare i certificati medici falsi.

Oltre Scapati, rischiano di finire a processo Giancarlo Lay, Mauro Filippo Palazzi di Milano, Benedetta Fara, Gian Salvatore Rino Mulargia, Donato Spera, Daniele Curti, Bruno Mossa, Marco Pietro Bellecca, Roberto Pagliaroli. Ma sarà un giudice a stabilire se sia una ricostruzione corretta.

Andrea Manunza

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Riceviamo e pubblichiamo da Andrea Scapati tramite i suoi legali:

"La vicenda apparsa in data odierna nei quotidiani delinea un quadro del tutto infondato, e sarà mia cura dimostrare la mia piena innocenza, avendo sempre agito nell’interesse dei miei assistiti. La mia assenza dal lavoro è stata dettata da gravi e conclamate ragioni di salute, e sono determinato nel dare battaglia a ogni eventuale forma di mistificazione".
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