La trama è scritta negli archivi segreti della city finanziaria londinese, tra le sponde del Tamigi e quelle del Tirso, solcando le acque una volta con il Blackfriars Bridge, il ponte dei frati neri, un'altra volta attraversando quello di Ortachis, tra Bolotana e la 131. La pellicola rincorre paesaggi disparati, tra uffici virtuali e scatole cinesi, appariscenti residenze fiscali da mille e una notte e accessi vietati nei vicoli di paese. I protagonisti non si sono fatti mancare niente, hanno cavalcato con la fantasia dei pionieri i sogni più reconditi di chi i soldi li ha fatti davvero.

Aladino e le fiction

Del resto le fiction sono da sempre il corollario dell'alta finanza, di chi da una falegnameria sogna di trasformarsi in Aladino capace di tradurre ogni desiderio in oro. Davide Pinna, il bolotanese di Londra, ambizioso scalatore del porto canale di Cagliari, ha pensato a tutto, compresa l'ascesa cinematografica, così come si conviene agli italiani che hanno fatto fortuna oltre la Manica. I fascicoli della Camera di Commercio di Westminster, sede del distretto governativo, ex capitale amministrativa del Regno d'Inghilterra, sono un pozzo senza fondo. Una volta che lo scrigno viene intercettato i codici d'accesso riservati aprono scenari inaspettati e inconfessabili.

Il bolotanese a Londra

Nessuno avrebbe potuto immaginare che la sfrenata corsa dalle valli di Bolotana alla City avrebbe messo insieme tanta fantasia e illimitata creatività. Il film del "Bolotanese a Londra" ha già un produttore assicurato: la Pifim Production ltd. La società di produzione cinematografica registrata il 31 ottobre del 2017 nella virtualissima residenza fiscale di Londra. Sì, sempre la Pifim, la holding virtuale di Davide Pinna, quella che insieme alla scalata al Porto Canale di Cagliari punta a conquistare i mercati minerari, sanitari, sportivi, immobiliari e non solo. Così come la company candidata a gestire le sponde del porto di Sa Illetta anche la società cinematografica nasce nel virtual center dove ha visto l'alba il primo embrione di questa operazione Londra - Bolotana. Non è un caso, e non è secondario, in questo scacchiere, tra il serio e il faceto, che anche la scommessa delle fiction e dei telefilm muova i primi passi dall'ufficio 2093, al numero 1 di Fore street di Londra, codice edificio EC2Y 5EJ. E', per essere chiari, l'alcova societaria di Fabio Castaldi, quella dove sono nate centinaia di società finite, poi, nelle indagini delle Procure italiane per riciclaggio dei denari della 'Ndrangheta. Il lungo elenco delle società finite sotto la lente dell'Antimafia non contempla quelle generate dal connubio tra Pinna e Castaldi, ma di certo resta da capire per quale motivo i due abbiano condiviso edifici, seppur virtuali, e soprattutto abbiano incrociato le strade societarie dei propri affari.

Il ruolo di Castaldi

Resta un enigma il motivo per il quale Castaldi ha fondato a Londra la Pifim, stesso nome di quella creata anzitempo da Pinna a Bolotana, e per quale recondita ragione il bolotanese alla conquista di Londra abbia acquisito, dopo diversi passaggi, proprio quella "Pifim company" che ora si candida a fare film e gestire porti, come se container e set cinematografici fossero la stessa cosa. Un legame controverso tutto da spiegare come il castello societario messo in piedi dal giovane di Bolotana che non si è tirato indietro quando c'è stato da mettere a correre la fantasia. La prima ispirazione da uomo d'affari in trasferta fa nascere a Londra il 31 ottobre il primo drappello di società da jet set e red carpet. Vedono l'alba lo stesso giorno la Pifim sports ltd, la Pifim Properties Ltd, la Pifim 4 punto zero e la società cinematografica per eccellenza, la Pifim Production Ltd. La scalata finanziaria delle società senza storia, senza soldi e senza dipendenti è inarrestabile.

Società da 25 euro

Fare una società di questa portata a Londra, racconta il padre putativo Castaldi, costa 25 euro. E, dunque, via alla fantasia galoppante. Il primo dicembre del 2017, nascono sotto l'egida di Castaldi, la Pifim Company Ltd, la Pifim Capital Ltd e la Pifim Group Ltd. A maggio del 2018 Pinna si inventa la Pifim Capital investiments Ltd. Il 2019 è l'anno più variegato. Nascono la Sopiafi Ltd, l'altisonante Pifim Humanity Internatiol Clinics ltd, pronta all'arrembaggio della finanza sanitaria, la Pifim Real Estate Investiment Management e, infine, il 7 ottobre del 2019 sforna la società per il Klondaike, la Pifim Metals corporation ltd.

Prima del Covid i porti

Poco prima che si sapesse cosa fosse il Covid lo scalatore seriale della finanza anglosassone si inerpica nel nuovo settore dei trasporti marittimi. E' il 10 gennaio del 2020. Nello stesso ufficio che non c'è, senza scrivania e senza sedia, dove albergano le altre 12 società, tanto non le disturba il rumore degli impiegati, non ne hanno nemmeno uno tutte insieme, sorge la Pifim Maritime Industries, anche questa con la sigla Ltd, ovvero l'abbreviazione di Limited, una società di tipo privato le cui azioni non possono essere offerte al pubblico. E meno male.

Rischio da 500 sterline

Endole, uno dei fornitori globali di informazioni aziendali ha messo nero su bianco un algoritmo che esamina i dati delle società. La Pifim company, quella che concorre in solitaria, senza storia e con mille misteri, alla governance del porto terminal del Mediterraneo di Cagliari ha raggiunto un misero indicatore che la colloca nella scala della cautela, ad appena 4 punti su 100 dalla fascia di altissimo rischio. L'affermazione che riportiamo a margine della valutazione parla di un limite di credito, secondo Endole, di 500 sterline. Un po' pochino per gestire un'infrastruttura che vale centinaia di milioni di euro nel cuore del Mare Nostrum.

La falla dei documenti

Il sistema finanziario londinese dovrebbe essere a prova di bomba, nel senso che in pochi dovrebbero poter frugare tra le carte dell'infinito castello di società create all'ombra del campanile più famoso del mondo. Quando il rintocco del Big Ben scandisce la chiusura degli uffici finanziari di Londra sotto il campanile snello e alto della chiesa di San Pietro e Paolo a Bolotana irrompono i sorrisi beffardi di chi osserva con ironia la scalata bolotanese alla city inglese. In pochi credono che il giovane abbia davvero messo insieme tanti soldi per tentare di conquistare il mondo della cinematografia, delle suntuose cliniche per nababbi, miniere d'oro o di pietre rare, o addirittura navi e porti per guidare le sorti del mercato d'oriente in terra sarda.

Il caveau si apre

Eppure quando gli uffici sono chiusi un documento riservato scavalca il caveau dell'enclave finanziario per eccellenza. Lo pubblichiamo, avendo certezza della fonte e con la firma in calce che lo certifica. Riguarda la Pifim Group, la società incastonata a piene mani con la Pifim Company. Mister Davide Pinna da Bolotana lo verga con uno striminzito scarabocchio da business man, come fosse uno costretto ad apporre migliaia di autografi al giorno. La dicitura che accompagna il documento che pubblichiamo è esplicita: il bilancio è stato approvato dal consiglio di amministrazione e firmato a nome del consiglio da Pinna Davide, il capo. Tutto lui.

Quattrocento milioni

Le cifre riportate posso indurre in confusione chiunque cerchi di interpretarle. Secondo quanto scrive e firma il bolotanese di Londra la società, la Pifim group, disporrebbe di 400 milioni di sterline. Una cifra da far invidia a qualsiasi forziere di una banca vera. Il quadro finanziario, però, è molto di più che un enigma. L'esorbitante cifra dei 400 milioni di sterline, oltre 441 milioni di euro, è accompagnata da una definizione emblematica "Undeposited funds", fondi non depositati. Sconosciuti, nascosti chissà dove, se mai esistessero. Di non dichiarata provenienza.

Solo mille sterline

Significa di fatto contanti, non depositati in banca, dove, invece, nella Lloyds Bank, ci sono appena mille sterline, le uniche certificate. Il bilancio racconta anche di 3.500 sterline di perdite. Secondo i conti firmati dal finanziere di Bolotana nei suoi risparmi gli restano solo 399 milioni e 996 mila sterline. Quelle perdite hanno intaccato il capitale nascosto chissà dove. E' ovvio che in pochi o nessuno crede a quelle cifre ma se fossero vere ci sarebbe da domandarsi da dove arrivano tanti denari. La Pifim production di Pinna & company per il momento non lo svela. Il film del bolotanese a Londra, tra cinema, debiti e valanghe di milioni è solo al primo tempo.

Mauro Pili
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