Era stato colpito violentemente alla testa nel suo ambulatorio. Un'aggressione inaspettata e brutale per il ginecologo oristanese Bruno Lacu che oggi dopo cinque anni, ha avuto giustizia. Il suo aggressore Gianni Jankovic, un cittadino di origine slave, è stato condannato a tre anni e sei mesi, al pagamento di una provvisionale di 3mila 600 euro e delle spese legali.

Con la sentenza del giudice Marco Mascia si chiude una vicenda che ha segnato molto la vita del ginecologo, ora in pensione, che per mesi ha vissuto nella paura. L'episodio risale alla sera del 9 aprile 2015, un uomo si era presentato nell'ambulatorio di via Sardegna e subito si era scagliato contro il medico. Pugni al volto e alla testa, Lacu era finito a terra tramortito mentre l'aggressore era scappato facendo perdere le proprie tracce. Immediati i soccorsi, il ginecologo ebbe una prognosi di sessanta giorni per le ferite e gli effetti di quei pugni alle tempie.

La polizia, nel frattempo aveva subito avviato le indagini e identificato Gianni Jankovic come il responsabile del pestaggio che apparentemente non aveva un reale movente. Dalle indagini era emerso che il giorno prima dell'aggressione Lacu avesse visitato in ospedale la compagna del figlio e la famiglia rom gli contestava poca professionalità durante la visita.

Oggi in Tribunale l'ultimo atto della vicenda: il pm Marcello Floris ha chiesto la condanna a due anni e due mesi, l'avvocato di parte civile Raffaele Miscali ha insistito sulla necessità di una pena per le lesioni gravissime e il risarcimento danni mentre il difensore Alberto Marcias ha sollecitato l'assoluzione. Ma è arrivata la sentenza di condanna.
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