I malati di diabete della Sardegna chiedono di tornare alle visite negli ambulatori che, però, sono ancora chiusi. I medici rispondono: "Noi siamo pronti ma la Regione e le aziende sanitarie ci devono dare le indicazioni sulle regole".

Una situazione che non si sblocca: da due mesi l'emergenza coronavirus ha cancellato centinaia di visite programmate da tempo.

La denuncia arriva dall'Associazione Medici Diabetologi della Sardegna. "Da più di una settimana - queste le parole del presidente regionale Gianfranco Madau - è iniziata la Fase due e la domanda che ci sentiamo rivolgere nelle nostre televisite è "come mai non ci fate venire negli ambulatori"?. La risposta è che, purtroppo, nulla è stato modificato nelle disposizioni regionali e aziendali: ambulatori chiusi, solo urgenze emergenze".

La telemedicina è stato valido supporto durante la Fase 1 ma per l'associazione è necessario ricominciare anche con le normali visite in presenza.

Un documento di proposte per la ripartenza è stato inviato all'assessore alla Sanità, Mario Nieddu. "Nell'assistenza alla persona con diabete nessuno deve restare indietro - ribadisce Ilaria Pelligra, consigliera AMD - pena l'aumento delle complicanze acute e croniche della malattia, in particolar modo in questo momento in cui i pazienti diabetici risultano ad aumentato rischio di sviluppare complicanze in seguito a infezione da SARS-CoV-2".

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata