La ripartenza non è ancora dietro l'angolo ma bisogna essere pronti quando scatterà la "Fase 2". Se è vero che dal 4 maggio cominceranno ad allentarsi le maglie dei divieti, consentendo ai cittadini una maggiore possibilità di spostamento, è bene iniziare a ripensare il futuro e la mobilità in ogni città. A partire da Cagliari, dove sbarcano tanti suggerimenti. Tra questi, un'analisi di Legambiente suggerisce un primo pacchetto di misure "sostenibili e concrete" per la ripartenza post Covid-19. Le indicazioni possono valere anche per le altre città dell'Isola, tanto che a tutti i sindaci, oltre che al presidente dell'Anci e della Regione, gli esperti dell'associazione hanno inviato una lettera invitandoli a confrontarsi e a tener conto delle loro proposte. "Per superare l'emergenza coronavirus e per far ripartire le città italiane servono risposte e soluzioni eccezionali", avverte il responsabile scientifico di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana. "I sindaci devono avere una visione di futuro e capacità di guidare la comunità verso frontiere nuove. E oggi che tutti abbiamo sperimentato una condizione eccezionale non c'è momento migliore per osare lo straordinario. Insieme ce la possiamo fare".

Cosa propone Legambiente?

"Un pacchetto di sette misure sostenibili e concrete per ripensare la mobilità, evitando che l'auto, le moto e gli scooter siano per i cittadini la soluzione più sicura per proteggersi dal virus e per spostarsi dentro e fuori l'area urbana".

C'è un'altra soluzione?

"La mobilità deve essere più snella e adattata alle esigenze dei cittadini e del territorio: mezzi pubblici più sicuri attraverso monitoraggi, controlli e tornelli per contingentare gli ingressi e garantire le distanze di sicurezza. Più bici e nuove ciclabili nell'area urbana, sharing mobility (con auto elettriche, bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini), incentivi per rottamare l'auto e bonus green per chi sceglie la mobilità sostenibile".

Ritiene sia possibile rivoluzionare città come Cagliari? E in quanto tempo?

"Innanzitutto bisogna prevedere più risorse per realizzare tutto ciò. Anche per lo smart working occorre pigiare sull'acceleratore e aprire un dialogo con il Governo per prevedere dei vantaggi fiscali per le aziende e i lavoratori che decidono di puntare su lavoro agile. Si tratta di misure attuabili in pochi mesi, con risorse relativamente contenute e alcune già disponibili perché si tratta di attuare provvedimenti già contenuti in leggi dello Stato".

Quindi i soldi ci sono già?

"Nella legge di bilancio 2020 sono stati stanziati 150 milioni di euro per il cofinanziamento di percorsi ciclabili urbani. L'importante sarà avere idee chiare per affrontare con progetti semplici e praticabili la fase in cui le città si rimetteranno in moto, perché il dopo non sia uguale al prima".

In che modo questo scenario green ci proteggerà dal virus? "Le misure di un nuovo modello di sviluppo hanno anche una valenza sanitaria e ambientale e possono dare risposte alle regole imposte dal Covid-19. Con le misure che noi proponiamo lavoratori, studenti e famiglie potranno muoversi da subito in maggiore sicurezza e libertà contribuendo anche a ridurre le emissioni di gas serra. Però è indispensabile un impegno da parte di tutti, cittadini, sindaci, società di trasporto e Regioni, consapevoli che il Paese oltre a un decreto Cura Italia ha bisogno anche di provvedimenti che mettano al centro le città e i Comuni: è da qui che bisogna ripartire".

Può fare degli esempi?

"Modifichiamo le modalità di ingresso e uscita dagli uffici e dalle scuole, appiattendo l'ora di punta e distribuendo meglio il traffico nelle nostre città. Questo aiuterà a utilizzare al meglio i mezzi pubblici da convertire progressivamente a trazione tutta elettrica".

Le persone avranno paura di prendere bus, treni, metro.

"Lo sappiamo. Dobbiamo fare in modo, mano a mano che le città ricominceranno a muoversi, che i mezzi pubblici siano in grado di garantire distanze di sicurezza, attraverso un continuo e attento monitoraggio, sia dei mezzi che delle stazioni, dove si dovranno introdurre controlli e tornelli per contingentare gli ingressi oltre a garantire una quotidiana sanificazione".

Una città a misura d'uomo: un sogno?

"Per fare tutto questo ci vorranno risorse. Ma sono questi i punti sui quali dobbiamo puntare. Avviamo con coraggio un processo di pedonalizzazione delle nostre città, con zero barriere architettoniche per migliorare la vita di tutti. In sintesi: più persone in bici e percorsi ciclabili nuovi. Questi interventi sono a costo quasi zero, potendo contare sui 150 milioni della legge di bilancio 2020".

Bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini, più smart working: le città sarde sono pronte a questo salto?

"La pandemia ci ha dimostrato che tutto può cambiare. Ai sindaci chiediamo di spingere verso queste nuove prospettive, ma devono farsi sentire: le risorse ci sono. Cosa aspetta il ministero dell'Ambiente a mettere a disposizione i 1.500 euro alle famiglie che rottamano una vecchia auto che non può più circolare (Euro3 o più inquinante) oppure i 500 euro per un vecchio ciclomotore, per acquistare abbonamenti, e-bike e sharing mobility? Ecco, è uno dei motivi per cui bisogna far sentire la voce della Sardegna".
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