Responsabili della salute pubblica in quanto primi cittadini, ma ultimi - nella realtà - a ricevere informazioni dalla Regione sui casi di coronavirus nei comuni che rappresentano. Falle nella comunicazione, già denunciate dal sindaco di Samassi, Enrico Pusceddu, il primo a protestare per non aver ricevuto conferme ufficiali di contagi - seppur accertati - da Ats e unità di emergenza sanitaria.

I sindaci di Assemini, Elmas e San Sperate, per esempio, hanno verificato i casi positivi nei loro paesi per vie traverse: familiari dei contagiati, giornali e Istituto superiore di sanità (Iss). Nessuna notizia dalla Regione, nonostante i solleciti.

Assemini - In città c'è almeno un contagiato, ma il comune non sa chi sia. Sindaco e vice hanno appreso la notizia dal sito dell'Iss, «ente che non può essere messo in discussione, abbiamo quindi avvertito i cittadini», dice il vicesindaco Gianluca Mandas. «Non abbiamo notizie da Ats. È grave, temiamo che dietro ci sia una strategia della Regione per gestire l'emergenza facendo uscire meno notizie possibili. Un silenzio non tollerabile».

Elmas - Il sindaco Tonio Ena attende l'ufficialità da giovedì scorso, giorno in cui è stato comunicato il primo caso di coronavirus ai cittadini: «Sono indignato - sbotta - mi sono attivato con tutti gli organi preposti, scendendo in strada, e abbiamo accertato il caso grazie ai contatti con la famiglia del contagiato. Ho inoltrato una nota a Ats per conoscere le generalità e l'esito dell'esame epidemiologico: nessuna risposta».

San Sperate - Il primo contagio in paese è stato comunicato domenica. «Sono stato informato dai familiari del malato della positività del tampone e ho sentito il medico di base», racconta il sindaco Enrico Collu. «Non ho ricevuto comunicazioni ufficiali: è gravissimo in una situazione sanitaria e psicologica esplosiva».

Siniscola - Stessa cosa è accaduta oggi con il primo caso di Covid a Siniscola, dove il primo cittadino è stato informato in via ufficiosa dai familiari del paziente positivo.

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