"Nel prendere atto della delibera che assegna i tetti di spesa per il 2020 per l'acquisto di prestazioni in convenzione dalle Case di cura private, riteniamo indispensabile l'apertura del confronto con Aiop e Regione per discutere anche delle condizioni di lavoro e retributive degli operatori del settore, da ben 13 anni senza rinnovo contrattuale e da almeno 20 anni senza alcun accordo decentrato o di secondo livello".

Così Sarritzu, il segretario Uil Fpl di Cagliari, che denuncia "la vergognosa situazione nella quale si trovano i lavoratori delle strutture sanitarie private accreditate".

Non solo: la Sardegna "è una delle poche regioni a non aver ancora corrisposto gli arretrati contrattuali agli operatori del settore, il tutto, nell'indifferenza delle Istituzioni regionali, più volte chiamate a intervenire".

I lavoratori del settore - sottolinea Sarritzu in una nota - rivendicano il riconoscimento dei diritti contrattuali e adeguate condizioni di lavoro in, un comparto, quello dello sanità privata accreditata, che incide sulla spesa sanitaria per il 3% erogando prestazioni per il 15%, occupando 1500 dipendenti che, compreso l'indotto, garantiscono un totale di 4000 buste paga.

"Auspichiamo l'avvio di una nuova stagione di confronto che veda il rinnovo contrattuale per la sanità privata, il tutto accompagnato da migliori e più proficue relazioni sindacali, che si concretizzino in migliori condizioni di lavoro e retributive per gli operatori del settore che grazie alla loro abnegazione, professionalità e responsabilità permettono a queste strutture di continuare ad erogare prestazioni di qualità".
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