Sono i quartieri storici di Cagliari quelli che registrano il più alto tasso di allarme per la presenza dei topi e dove numerose sono le richieste di intervento alle ditte specializzate.

A Castello qualcuno racconta di averne visto uno gigante lungo "una trentina di centimetri", e a Stampace sono stati visti soprattutto di notte.

I residenti spiegano che è difficile anche catturarli con le trappole e che sono attirati in particolare dalla spazzatura. Nelle case ancora non sono arrivati, non per questo la preoccupazione si attenua.

"Riceviamo chiamate quasi quotidianamente, da ogni quartiere, soprattutto dai condomini e dagli stabili senza cortile - dice uno degli addetti alla derattizzazione - Sono aumentati, soprattutto il norvegicus, più noto come ratto di fogna. Gli ultimi avvistamenti sono stati nella scuola di Sant'Elia, che poi è stata chiusa per consentire l'intervento.

Ma la colpa, ha spiegato l'assessore all'Ambiente, Alessandro Guarracino, non è del porta a porta, come in tanti sostengono, ma degli incivili che non rispettano le regole del conferimento. Stiamo portando avanti controlli serrati, che stanno dando buoni risultati e che speriamo possano ridurre anche la presenza dei topi legati all'abbandono selvaggio dei rifiuti".

E Nicola Carboni, dirigente del Settore ambiente della Proservice, sottolinea che "la popolazione dei ratti è sotto controllo, non vi è un'invasione ma una maggior percezione della loro presenza. La Città metropolitana ha aumentato del 10 per cento gli interventi di derattizzazione: da inizio anno, nei 17 Comuni ne sono stati eseguiti 7.729 in ambito urbano e 74 in ambito extraurbano. Solo a Cagliari 2.577".
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