Dopo la scarcerazione dell'ex numero uno della Sogaer e di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, mandato ai domiciliari dopo 10 giorni di custodia cautelare in carcere, il Tribunale del Riesame di Cagliari ha modificato anche le misure del Gip, Giampaolo Casula, nei confronti della sorella Laura Scanu e del commercialista Giovanni Pinna che il giudice aveva mandato ai domiciliari.

Per la prima il collegio presieduto dal giudice Tiziana Marogna ha disposto il divieto di detenere cariche amministrative nelle società, al secondo invece è stata del tutto revocata la misura cautelare.

Davanti al Tribunale della Libertà, la difensore di Laura Scanu, l'avvocato Maria Chelo, aveva sottolineato che da tre anni ormai la sua assistita non ricopriva più cariche, mentre i legali del commercialista - Mario Canessa e Francesco Iovino - avevano evidenziato l'assenza di esigenze cautelari.

Nell'inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dal pm Giangiacomo Pilia, sono coinvolte 12 persone accusate a vario titolo di bancarotte legate al fallimento di 10 società che avrebbero causato un buco di 60 milioni di euro.
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