Una lite nata per la zona in cui chiedere l'elemosina, con l'ombra del racket degli accattoni.

Ci potrebbe essere questo fenomeno dietro l'aggressione finita nel sangue avvenuta la sera di sabato 19 ottobre davanti alla Basilica di Bonaria a Cagliari.

Gli investigatori della Squadra mobile hanno arrestato per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale Frances Agbonlahor, nigeriano di 37 anni, arrivato in Italia quattro anni fa e in attesa del ricorso presentato contro la decisione che ha rigettato la sua richiesta di asilo politico.

Il 37enne ha aggredito un connazionale di 31 anni, colpendolo con i cocci di una bottiglia e provocandogli profonde ferite al braccio e alla schiena, con la perforazione del polmone.

Gli specialisti della Mobile e i colleghi della squadra volante hanno lavorato tutta la settimana per individuare l'autore del ferimento.

Il 37enne già in passato si era reso responsabile di una aggressione ai danni di un connazionale, sempre davanti alla Basilica di Bonaria.

I poliziotti hanno mostrato al 31enne ferito la sua foto e lo ha riconosciuto.

Rintracciare il fermato non è stato facile: era senza fissa dimora.

Gli agenti sono riusciti a sapere che negli ultimi giorni frequentava una 38enne di Selargius, l'hanno rintracciata e sabato mattina sono andati nella sua abitazione dove hanno trovato il nigeriano.

Durante le fasi dell'arresto il 37enne ha opposto resistenza, ferendo un poliziotto. Perquisendolo, gli agenti hanno trovato 600 euro, denaro guadagnato probabilmente con l'accattonaggio.

Sono in corso minuziose indagini per verificare se dietro l'aggressione si nasconda una forma di racket. Di sicuro il fermato ha aggredito il connazionale perché quel giorno si trovava in una zona dove lui chiedeva l'elemosina.

(Unioneonline/F)
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