È previsto per domani il via libera della Giunta regionale alla riforma della sanità che ripristina le Asl (cinque compresa la Gallura) e introduce l'Ares (Azienda regionale della Salute) al posto dell'Ats.

Ma non tutti sono d'accordo con la proposta del presidente della Regione Christian Solinas perché alcuni territori (Ogliastra, Sulcis, Medio-Campidano) non hanno un'azienda dedicata.

Scrive in un documento il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Carbonia-Iglesias, Graziano Lebiu: "Diciamo sì alla proposta se le Asl diventeranno sei, di cui una al Sud Sardegna con capoluogo Carbonia, mantenendo la Asl per Olbia e quella per l'area metropolitana cagliaritana".

In generale l'Opi richiama gli attori della salute del Sulcis Iglesiente "a non essere marginalizzati ad un ruolo di comprimari dell'area metropolitana".

D'altra parte, "secondo fonti Istat 2019, nel Sulcis 4.200 cittadini circa rinuncerebbero a visite ed esami per problemi di lista d'attesa e altri 8.636 circa per motivi economici". Gli infermieri dicono anche "no al reitero della stagione dei direttori di Area Socio Sanitaria che scaricano sempre al livello superiore le responsabilità".

Quanto alla possibilità di costruzione di un nuovo ospedale nel territorio di Carbonia-Iglesias, l'Opi definisce l'operazione "un'arma di distrazione di massa": "Dove e quando sarà costruito? Commissionato da chi?".

(Unioneonline/D)
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