La lettera con cui la cliente respingeva la richiesta di pagamento della parcella avanzata dal suo ex legale, e aggiungeva dettagli di natura non lavorativa, sono all'origine di un'inchiesta della Procura di Cagliari (estorsione) che coinvolge una ex imputata per omicidio e il suo ex avvocato: Daniela Depau, in passato ritenuta dagli inquirenti mandante del delitto di Rosanna Fiori (uccisa nel 2002, proprietaria dell'azienda florovivaistica Barbagia Flores a Villanova Strisaili), e Riccardo Floris, suo difensore in quel procedimento terminato con un'assoluzione piena. Floris sarebbe vittima del comportamento illecito della donna la quale, nella missiva, lasciava intendere di poter rivelare qualcosa di professionalmente dannoso per l'avvocato. Che così - questa l'ipotesi - avrebbe smesso di chiedere il dovuto (160 mila euro).

L'omicidio Fiori

Le indagini sono state avviate quando Floris, letto il contenuto della busta, ritenendo che Depau in qualche modo lo stesse minacciando, il 19 aprile ha depositato una denuncia in Procura. La donna a suo dire «appartiene a un contesto ambientale capace di ben più gravi ritorsioni che possono mettere in serio pericolo» la sua «incolumità personale». Timore che si ricollega al delitto Fiori. La riapertura dell'inchiesta su quel fatto di sangue risale al 2008: Domenico Fiordalisi, procuratore di Lanusei, aveva portato in Corte d'assise sette imputati per cinque delitti tra i quali quello dell'imprenditrice ammazzata con un colpo di fucile il 3 ottobre del 2002. Daniela Depau e il suo compagno Flaviano Stocchino (contabile dell'azienda), entrambi ritenuti mandanti; l'esecutore materiale Marco Serra; Marcello Ladu, che avrebbe assassinato Francesco Giamattei per sottrargli l'arma usata contro Fiori; Gianluigi Depau (avrebbe istigato la sorella Daniela a uccidere), Alberto Depau (avrebbe eliminato Maria Antonietta Liscia e il marito Mario Buttau perché sapevano chi aveva sparato alla Fiori), Ferdinando Buttau (voleva vendicare il fratello Mario). Secondo gli inquirenti, Stochino voleva impossessarsi dell'azienda e la compagna Daniela, licenziata, voleva farla pagare alla Fiori. Avrebbe organizzato attentati, fucilate e cartelli intimidatori per mandare via i titolari. Fino alla richiesta a Serra: uccidere Rosanna Fiori. Una storia che, stando alle sentenze (definitive), non è mai esistita. Sono stati tutti assolti.

La decisione del gip

Alla richiesta di pagamento, Depau replica sostenendo che il denaro in parte è già stato versato da Stocchino e per il resto la somma è eccessiva. Del resto, scrive la donna, in quel periodo - tra custodia cautelare e udienze - lei era molto fragile e non del tutto lucida nei comportamenti. Dopo l'esposto di Floris, il pm Alessandro Pili apre un fascicolo contro ignoti. Sente la versione della donna, che conferma quanto inserito nella lettera, e Floris. Poi chiede l'archiviazione. L'avvocato si oppone e il caso finisce davanti alla gip Ermengarda Ferrarese, che decide diversamente: Depau va iscritta sul registro degli indagati per estorsione (la minaccia di fare rivelazioni sul legale per evitare di pagare) e le indagini devono essere portate avanti.

L'incidente probatorio

Il 15 luglio il pm chiede l'incidente probatorio, un'anticipazione di dibattimento nel quale i protagonisti diano la loro versione. Vuole sentire come testimoni tre persone che spieghino se sia vero che Stocchino aveva saldato l'onorario di Floris e facciano luce sul pagamento degli onorari. La data deve essere fissata. Intanto anche Depau venerdì scorso ha chiesto di essere interrogata: a suo dire ha rifiutato di pagare le spese di primo grado perché saldate da Stocchino e quelle della Cassazione perché aveva già cambiato avvocato, mentre ha ritenuto quelle d'appello troppo elevate. Floris ieri ha chiarito di non voler rilasciare dichiarazioni («c'è un'indagine in corso») e annuncia esposti contro la fuga di notizie.

Andrea Manunza

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